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Torvaianica, avevano rapito pasticciere: dura sentenza in appello

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Avevano rapito un pasticciere siciliano, residente a Torvaianica, per farsi restituire 100 mila euro legati a un vecchio debito. Ora è arrivata una dura sentenza in appello, che commina 16 anni e 9 mesi di carcere all’imputato Francesco Cuffari.

Arrestati in Sicilia, ora dura condanna

I fatti risalgono al 3 marzo 2016, quando il pasticciere 63enne era stato avvicinato sotto casa da due uomini, che con la forza lo avevano poi caricato su una macchina, seguiti da altri complici. I Carabinieri, allertati dai cittadini che avevano assistito alla scena, avevano subito iniziato le indagini, riuscendo a intercettare i veicoli quando ormai erano arrivati in Calabria, a Villa San Giovanni. Prima di prendere il traghetto per la Sicilia, alle due macchine se ne è aggiunta un’altra: così, una volta sbarcati in terra siciliana, a essere arrestati sono stati in otto, tutti già noti alle forze dell’ordine. Per sette di loro sono già arrivate condanne, dato che scelsero il rito abbreviato: si tratta di Gaetano Ferrara (classe ’87), Marco Guerrera (’87), Simone Guglielmino (’93), Francesco Maurizio Perna (’78), Antonino Ivano Santangelo (’89), Luca Davide Sardo (’90) e Concetto Zanti (’64). Ha chiesto invece il rito ordinario Francesco Cuffari (’87), che in appello ha visto lievitare la pena comminatagli dalla Corte d’Assise: da tre anni e mezzo a ben 16 anni e 9 mesi. La Corte d’Assise d’Appello ha riconosciuto l’aggravante del sequestro a scopo d’estorsione.

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