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«A pezzi di m****, vi ammazzo»: prima non paga il conto, poi minaccia gli agenti. Er Brasile finisce ai servizi sociali

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Er Brasile

Oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Queste le accuse per le quali il noto influencer conosciuto come ‘Er Brasile’ è finito nuovamente a processo. Facendosi forte della propria notorietà, il 44enne Massimiliano Minocci, in arte ‘Er Brasile’ non ha mancato di minacciare ed apostrofare con parole non esattamente gentili i tre agenti di polizia che tentavano di identificarlo. Finito nuovamente a processo, il 44enne ha però preferito un percorso di ‘messa alla prova’ piuttosto che una nuova condanna. Accolta l’istanza presentata dal suo avvocato, l’uomo è in attesa del programma da seguire. 

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Le minacce e gli insulti agli agenti 

L’episodio in questione risale all’agosto del 2018. In questa circostanza, Minocci si trovava in un bar sito in un bar di via dei Monti Tiburtini e, dopo aver consumato delle bevande alcoliche, è uscito dall’esercizio senza pagare. A quel punto il titolare dell’esercito ha pensato bene di allertare le forze dell’ordine. Giunta sul posto la polizia, gli agenti che stavano provando ad identificarlo sono stati minacciati ed insultati: ‘Voi non sapete chi sono io, vi ammazzo m….mi fate schifo’, queste alcune frasi pronunciate dal 44enne. Minacce e insulti reiterati sia al momento dell’identificazione sia quando gli agenti avevano deciso di condurlo in commissariato. ‘A pezzi di m…., io non ve do un c….,ve ammazzo ve imparo a campà, ora me ne vado a fa ‘na birra e poi ne riparliamo‘. Ed ancora, in commissariato: ‘Sto qua che c…., volete, questa è zona mia. Io so bandito e a voi vi schifo, ve ammazzo, m…., me fate schifo, ve spacco, ve faccio sentì come se ce svegliasse dopo na’ scarica de cazzotti dopo 20 giorni’.

I precedenti

L’influencer, tatuatore ed ultras della Roma, Er Brasile non è nuovo alla giustizia. Infatti, qualche mese dopo, ad ottobre del 2018, gli insulti e la resistenza alle forze dell’ordine si è ripetuta ma stavolta nel quartiere di Pietralata in occasione di una manifestazione di Casa Pound contro l’immigrazione incontrollata. Condannato a 5 mesi con pena sospesa sempre per resistenza a pubblico ufficiale. Analogo copione è poi avvenuto a Ponza nel 2021, dove dopo aver minacciato i presenti e tentato di danneggiare alcune auto parcheggiate ha intimato anche i  carabinieri e colpito con un pungo uno di loro. Ha poi provato a scappare ma è stato fermato. 

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