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Caso Emanuela Orlandi, parla il giudice che indagò sulla scomparsa: ‘Emanuela è finita in un gioco più grande di lei’

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caso Emanuela Orlandi

Dopo le continue ed incessanti richieste da parte della famiglia, il caso di Emanuela Orlandi — la ragazzina che a soli 15 anni scomparve misteriosamente in Vaticano il 22 giugno del 1983 — è stato riaperto. La vicenda giudiziaria che vede coinvolta la giovane rappresenta una dei casi maggiormente intricati della giustizia italiana e finora resta insoluto, avvolto nel mistero. Ma adesso la vicenda conosce un nuovo corso e via via che le indagini proseguono emergono dei nuovi particolari.

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Caso Emanuela Orlandi, le parole del giudice 

Interessanti le dichiarazioni del giudice che indagò sul caso. Si tratta dell’allora procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo che in un’intervista a La Stampa ha detto: ‘Credo che Emanuela sia entrata, con l’ingenuità dei suoi 15 anni, in un gioco troppo grande per lei. Ritengo che sia stata sequestrata ai fini di ricatto e poi riconsegnata da Renato De Pedis a qualcuno inviato dal Vaticano. Temo che, successivamente, sia morta’.

L’uomo ha indagato per quattro anni come titolare dell’inchiesta, opponendosi poi all’archiviazione: ‘Ho avuto la libertà di indagare solo dal luglio 2008 al marzo 2012. La mia amarezza più grande è stata quella di essere arrivato a un punto di svolta e non essere riuscito a realizzarla per l’intervento di forze sconosciute, anche se individuabili’, afferma l’uomo, che poi aggiunge di di non aver mai voluto l’archiviazione del caso. ‘Mi sono opposto all’archiviazione, spiegando che dovevano essere espletati ancora molti interrogatori e approfondite le circostanze della scomparsa di numerose altre ragazze’. 

Le ipotesi di reato 

Oggi, a distanza di diversi anni dall’accaduto, le indagini sul caso sono state riaperte e questo rappresenta senz’altro un passo importante per fare chiarezza sui fatti e sperare di ottenere, una volta per tutte, la tanto agognata quanto legittima verità. Rapimento, omicidio ed occultamento di cadavere, queste le ipotesi di reato sulle quali indaga attualmente la Procura Vaticana. 

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