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Cassia, marciapiedi invasi dai rifiuti e pedoni costretti a pericolosi slalom in strada. La Raggi: ‘Colpa della malavita e delle inadempienze della Regione’

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Marciapiedi invasi dall’immondizie. Niente di nuovo sotto il sole cocente della Capitale. Ma quello che succede su via Cassia ad altezza Tomba di Nerone supera davvero ogni limite. La quantità dei rifiuti che traboccano dai cassonetti, in alcuni casi completamente rovesciati, costringono i pedoni a scendere sul bordo della strada per proseguire la marcia, mettendo a rischio la loro stessa vita.

“Su quel tratto di carreggiata i veicoli schizzano a velocità sostenuta. Sembra di essere sulla pista di Le Mans – dichiara un residente – il pericolo è di essere investiti dai veicoli di passaggio”. “Ci rendiamo conto? – esplode Patrizia, 52 anni, allibita – siamo su una delle arterie più importanti e vitali della città. Perché l’amministrazione comunale non interviene? Oltretutto, proprio in questo periodo, sotto le elezioni, ci guadagnerebbero in termini di elettorato!”, incalza Patrizia.

Ad aggiungere ombre su uno scenario che già di per sé si presenta a tinte fosche, il sospetto sollevato da più parti – da animalisti e non solo – il fatto che alcuni “zozzoni” opererebbero nottetempo ad hoc per danneggiare l’immagine della giunta Raggi. Inevitabile, infatti, la connessione tra rifiuti abbandonati e inurbamento dei cinghiali, la cui presenza fa imbestialire tanti romani.

La sindaca Raggi però dalla sede di Raiuno dove ieri pomeriggio era ospite del programma condotto da Serena Bortone “Oggi è un altro giorno”, rassicura i cittadini romani, dicendo che il debito dell’Ama è stato abbondantemente risanato e sono attualmente in corso assunzioni di nuovi spazzini. La Raggi ha poi puntato il dito sulla malavita – che dei rifiuti ha fatto negli anni un vero e proprio business  – e con le (presunte) inadempienze della Regione. 

Anche per quanto riguarda la gestione della fauna selvatica – come è stato ribadito più volte – non vi è una consapevole presa di coscienza e, ove necessario, le dovute sinergie impediscono a tutt’oggi di indicare soluzioni sostenibili per risolvere il problema dell’inurbamento degli ungulati. E proprio quella di Cassia Tomba di Nerone sarebbe tra le aree più a rischio.

Rosanna Sabella

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