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Catrame bollente sulla pelle sciolto con la fiamma ossidrica: così il boss Leandro Bennato seviziava i traditori

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Carabinieri

Era pronto a tutto pur di recuperare la droga di sua proprietà e così, avrebbe assoldato un gruppo di torturatori professionisti e senza scrupoli. Amico e nemico di “Diabolik”, il nome di Leandro Bennato appare più volte legato al pericoloso contesto della guerra dei narcos per il controllo della Capitale. Guerra che fa seguito della morte di Fabrizio Piscitelli. Bennato voleva sapere chi avesse effettuato il furto di 107 kg di cocaina e così, dopo aver sequestrato il custode della droga lo ha torturato per farlo parlare.

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L’escalation di violenza e la morte del pusher

Delle sevizie indicibili e che è difficile immaginare quelle a cui è stato sottoposto l’uomo a cui prima è stato spalmato del catrame sulla pancia e poi sciolta la guaina bituminosa con la fiamma ossidrica. Come riporta Repubblica, a ricostruire l’escalation di violenza che ha fatto seguito al furto della droga il Gip di Civitavecchia che ha convalidato il fermo, eseguito invece dai carabinieri del nucleo investigativo, del 44enne romano che è accusato di aver ordinato quattro sequestri di persona tra i mesi di novembre e dicembre insieme a Elias Mancinelli. Ma facciamo un passo indietro. I 107 kg di cocaina erano stati affidati al pusher 71enne G., G., che però era stato derubato. Circostanza quest’ultima che ha fatto andare il 44enne su tutte le furie e che ha poi pensato bene di torturare l’uomo al fine di ottenere da lui le risposte. Spogliato e picchiato, l’uomo era poi stato liberato il 16 novembre quando fece il nome di C., I., ma dopo due settimane è morto. 

Le terribili torture

A raccontare ai pubblici ministeri le indicibili torture a cui venne sottoposto il 71enne lo stesso C., I., che aveva organizzato il furto assieme a due ragazze Rom, un carabiniere ed anch’egli sequestrato per 12 ore, torturato e liberato solo dopo la restituzione di 77 kg della cocaina rubata. “L’ho visto coi miei occhi aveva ustioni sul ventre e sulle gambe, procurategli usando una fiamma ossidrica per sciogliere guaine bituminose che poi gli appoggiavano sul ventre e sulle gambe nude. Ho visto con i miei occhi. Era irriconoscibile”, queste le sue terribili parole. 

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