Home » News Roma » Cluster nel campo rom di Castel Romano, montano le polemiche: adesso ad aver paura sono anche i vigili urbani che presidiano il villaggio

Cluster nel campo rom di Castel Romano, montano le polemiche: adesso ad aver paura sono anche i vigili urbani che presidiano il villaggio

Pubblicato il
Sgombero Campo Rom Castel Romano

Sono 12 i casi positivi, tutti collegati ad un unico nucleo familiare, registrati dalla Asl Roma 2 e riferibili al campo rom di Castel Romano sulla via Pontina. La Asl Roma 2 ha testato circa 300 persone e le 12 contagiate sono state subito isolate: il caso indice sembrerebbe essere il capo famiglia, ma è in corso l’indagine epidemiologica.

Focolaio al campo rom di Castel Romano: è allarme

Detta così la situazione sembra essere sotto controllo, ma l’allarme c’è: la preoccupazione è che i rom del campo – una vera e propria città, tra baracche e rifiuti – possano circolare liberamente senza rispettare l’obbligo di quarantena. Tra l’altro, alcuni bimbi frequentano le scuole di Pomezia e Roma e l’allerta resta massima per scongiurare l’insorgere di un focolaio negli istituti scolastici. 

Nella serata di ieri, ben 8 pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale hanno sorvegliato il Villaggio della Speranza (è così che si chiama il campo nomadi) e gli agenti, muniti solo di guanti e mascherine protettive, sono costantemente al lavoro per controllare che nessuno violi l’isolamento. Fatto che metterebbe in pericolo la salute di tanti. Ma è proprio su questo che Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale, insiste perché bisogna fare chiarezza sui compiti e sulle funzioni degli agenti che ora, come sentinelle, devono vigilare e far sì che nessun rom entra ed esca dal campo.  E se nessuno deve violare la quarantena, il sindacato chiede che gli agenti della Polizia Locale abbiano gli stessi diritti e tutele di quelli delle forze dell’ordine. Gestire un cluster non è cosa semplice e farlo nel campo nomadi di Castel Romano, in una realtà così fragile e difficile, lo è ancora di più. 

«Com’era prevedibile, a causa delle condizioni di sovraffollamento dei moduli abitativi nei campi rom della Capitale e delle condizioni igienico sanitarie spesso denunciate dalle stesse Asl, è esploso un focolaio di Covid in quello di Castel Romano, che conta ad oggi decine di positivi e un decesso. L’episodio coinvolge da vicino i caschi bianchi, quotidianamente impiegati nei piantonamenti degli accessi ai campi nomadi censiti e in particolare a quello di Castel Romano, già posto sotto sequestro giudiziario per un inchiesta inerente il disastro ambientale. Adesso una nota del Comandante generale Ugo Angeloni richiama gli uomini addetti alla guardiania, all’attentato controllo sulle eventuali uscite di soggetti posti in quarantena: riteniamo sia giunto il momento di fare chiarezza su compiti, funzioni e qualifiche del personale di polizia locale, cui oggi viene formalmente chiesto di vigilare sull’ottemperanza agli obblighi di quarantena sanitaria, nelle difficili realtà dei campi nomadi», ha dichiarato Milani. 

Il decesso a cui fa riferimento Milani sembra essere quello di un uomo di 55 anni, a seguito del quale è stata fatta una veglia funebre che è costata il contagio delle altre 12 persone, tra cui 4 bambini. 48 le persone attualmente in isolamento: non si sa se risulteranno positive o meno ai prossimi tamponi.

Impostazioni privacy