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Caso Omerovic, il poliziotte definito ‘spregiudicato e non curante della divisa’: rimarrà agli arresti domiciliari

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A.P. rimarrà ancora agli arresti domiciliari, dopo essere diventato uno dei protagonisti nella brutale aggressione che riguarda il caso Omerovic. Il poliziotto, infatti, si sarebbe reso responsabile di pesantissime torture e successivamente di aver lanciato giù dal balcone Hasib Omerovic, il ragazzo 36enne di etnia rom cui andarono a perquisire la casa, dopo alcune segnalazioni di molestie perpetrate dallo stesso ragazzo verso ragazze e bambine. Non solo il giudice ha riconosciuto una grande pericolosità nella personalità di A.P., ma ha anche segnalato come l’agente abbia indossato la propria divisa con grande “spregiudicatezza” e non portandogli il giusto rispetto.

Resta ai domiciliari il poliziotto del caso Omerovic

Dopo aver torturato Hasib Omerovic il 25 luglio 2022, dopo una perquisizione della casa, il poliziotto A.P. rimarrà agli arresti domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha motivato così la scelta della custodia cautelare: “Un poliziotto spregiudicato, privo di autocontrollo e incurante della divisa indossata”. Parole che nei fatti, hanno totalmente respinto il ricorso fatto dal legale dell’agente A.P., che chiedeva una modifica della custodia cautelare. 

In tal senso, i giudici che hanno preso in carico il caso specificano: “Connotano in maniera negativa la personalità di Pellegrini, incensurato, i procedimenti disciplinari nonché le dichiarazioni del collega (e coindagato per il reato di falso) Fabrizio F. secondo cui, nei servizi in pattuglia, il poliziotto non avrebbe utilizzato ‘metodi ortodossi’, al punto di essersi vantato di aver picchiato un pedofilo”. Un atteggiamento, a visione degli stessi giudici, “sbagliato per concepire il ruolo di poliziotto”.

Sulle conclusioni, i giudici motivano: “Ha dimostrato di non possedere autocontrollo nel caso di Hasib Omerovic. Le condotte sono state del tutto gratuite perché Omerovic non si è opposto all’intervento, realizzato con modalità che ne hanno moltiplicato la valenza intimidatoria. Il tutto approfittando delle fragilità della vittima, sempre Hasib Omerovic, affetto da una patologia che lo rende sordomuto”. 

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