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Castel Romano, nuovo rogo nel campo rom di via Pontina: incendio durato 7 ore

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Non si riesce a mettere la parola fine agli incendi (dolosi) che da anni, ormai, divampano all’interno del campo rom di Castel Romano, sulla via Pontina, rendendo impossibile la vita a chi ha la sfortuna di avere un’abitazione proprio lì vicino. Tra auto accatastate, gomme che bruciano, carcasse di veicoli e rifiuti che continuano ad andare in fiamme, nonostante ci sia un presidio fisso delle forze dell’ordine. Eppure, i roghi continuano. 

Rogo tossico nel campo rom di Castel Romano: l’ennesimo incendio domenica  

L’ultimo rogo, in ordine di tempo, risale a domenica scorsa e le fiamme questa volta sono divampate a poche centinaia di metri dai moduli abitativi, in quell’area ormai tristemente conosciuta come “cimitero delle auto”, che si trova alle spalle del campo rom. L’aria come sempre era irrespirabile, la colonna di fumo nero che si è alzata in cielo da dietro l’area F era ben visibile e i vigili del fuoco, intervenuti con 4 autobotti, per spegnere l’incendio hanno impiegato ben 7 ore, un intervento estenuante e faticoso che dalle 18 di domenica si è protratto fino all’una di notte. 

Sul posto, infatti, sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Pomezia, che hanno domato – non senza difficoltà – l’incendio e hanno scongiurato che le fiamme potessero lambire i moduli abitativi o arrivare fino alla Pontina, mettendo così in serio pericolo l’incolumità degli automobilisti su una strada già di per sé “complicata”, spesso teatro di incidenti (anche mortali), tamponamenti e traffico paralizzato. 

Incendi nel campo Rom di Castel Romano 

Quello di domenica non è certo un episodio isolato e gli abitanti di Pomezia (e non solo) lo sanno bene. Il 19 settembre scorso un altro incendio ha interessato il campo rom di Castel Romano: in questo caso, ha coinvolto parte della vegetazione, poi le fiamme si sono propagate alla discarica degli pneumatici e  agli altri rifiuti (pezzi d’auto, carcasse di veicoli, ecc.) di varia natura. Con i residenti che, ancora una volta, hanno dovuto fare i conti con l’aria irrespirabile, con l’unica soluzione a disposizione: chiudere le finestre e sperare che tutto questo finisca presto. 

(immagine di repertorio)

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