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La massacra di botte a calci, pugni e sedie in testa, poi le fa pulire il suo sangue: arrestato marito violento

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Roma, violenza compagna

Roma, Fonte Nuova. Nessun limite alla violenza e alla crudeltà. Calci con addosso scarpe da carpentiere, minacce di morte con un coltello alla gola, sedie spaccate sulla schiena, ferite con la punta di ferro di un ombrello. A far scatenare l’ira dell’uomo bastava anche una “cena fatta male”. Questo è il racconto dell’ennesima storia di una donna vittima di un marito violento che “trova appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna”.

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La donna veniva picchiata anche solo per il sugo 

Lui cameriere, lei casalinga. Per far scatenare l’ira dell’uomo bastava veramente poco. Faccende di casa che non rispettavano i canoni del marito, pranzi o cene non in linea con il suo appetito o comportamenti che a lui potevano non andare bene. 

Un giorno il marito si sarebbe infuriato per un sugo venuto male e, davanti agli ospiti, le avrebbe tirato il contenuto della pentola addosso prendendola poi per i capelli costringendola a cucinare altro. Ma non è l’unico episodio. Sarebbe successo anche in un locale dove, ubriaco, le avrebbe sbattuto la faccia sui videogiochi urlandole: “Ti faccio diventare cieca“. 

A volte era lui che medicava le ferite fatte. Altre lei da sola puliva il suo sangue. Solo una volta l’avrebbe portata all’ospedale ma a patto che dicesse che era stata scippata. La donna era costretta a un inferno violento e anche la famiglia d’origine avrebbe ricevuto continue minacce di morte. 

L’accusa all’uomo violento: “Trovava appagamento nella sottomissione”

Solo leggere le descrizioni del profilo dell’uomo fa male. L’ordinanza del gip Sabina Lencioni è diretta, chiara e cruda: “I comportamenti, la personalità, la durata dei maltrattamenti, la frequenza degli episodi pressoché quotidiana, la gravità, evidenziano un’indole malvagia, che trovava appagamento nella sottomissione e nell’umiliazione della compagna

L’uomo è accusato di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni. Per il 38enne di Fonte Nuova, il Gip del tribunale di Tivoli ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato richiesto dalla procura dopo le indagini del commissariato diretto da Paola Pentassuglia. Dopo la denuncia della donna, le prove per stringere il cerchio sono state raccolte dagli investigatori del pool antiviolenza, coordinati dal sostituto commissario Davide Sinibaldi. 

Un caso analogo anche a Guidonia

Nelle stesse ore i poliziotti avrebbero anche notificato un altro provvedimento a Guidonia per un marito violento che avrebbe maltrattato la moglie davanti ai figli.

I particolari della storia qui: Prima le botte, poi la violenze sessuale davanti ai figli: arrestati due mariti violenti

 

 

 

 

 

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