“Non per farti fretta, ma a mezzanotte tutto può cambiare, Ella”. No, quello che stiamo per raccontare non è l’adattamento live action della famosa fiaba con Cate Blanchett nei panni della perfida matrigna e Helena Bohnan Carter in quelli della saggia
fatina. Nella nostra storia di oggi Cinderella è una giovane infermiera della ASL Roma 3 e a ricordargli che la mezzanotte è fatalmente scaduta non è la fata turchina ma il sito del Digital Green Certificate (www.dcg.gov.it/web/) che alle 00.07 le ha inviato un messaggio che recita così: «AVVISO: la certificazione verde Covid di NNIDBR non è più valida dal 15.12.21 per riduzione periodo di validità. Per rinnovarla è necessaria dose di richiamo.»
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L’SMS “promemoria” per la vaccinazione
Tra gli aggiornamenti del sito, evidenziata in rosso con la parole “new” l’annuncio dell’ anticipo di scadenza del Green Pass: «Dal 15 dicembre 2021 – si legge – la validità della Certificazione Verde Covid 19 per le dosi successive alla prima o dopo guarigione, passa da 12 a 9 mesi dalla data di somministrazione». Un risveglio un tantino brusco e niente affatto romantico per la nostra Cinderella. «Controlla quando hai fatto l’ultima dose – incalza il DGC – e se sono passati 9 mesi, prenota il richiamo entro il 14 dicembre». Dite la verità: le “campane” di mezzanotte questa volta sono state provvidenziali. Anche voi la scadenza anticipata stabilita dal DL 26.11.2021 n.172 l’avevate dimenticata. O chissà, magari rimossa.
E non è tutto: come deve comportarsi chi vuole prenotare la terza dose ma ancora il sistema di prenotazione non glielo consente perché “tarato” con le vecchie scadenze? Da un lato c’è quindi la certificazione che scade prima, dall’altra l’impossibilità a vaccinarsi con la terza dose, nel mezzo… il cittadino confuso.
Rosanna Sabella
