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Roma, ancora furbetti del Reddito di Cittadinanza: truffa allo stato per 450mila euro, “beccate” 85 persone

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Ancora furbetti del Reddito di Cittadinanza: "beccate" dai carabinieri tre persone, per una truffa allo stato di 23mila euro.

Roma. Non si fermano, purtroppo, i casi dei cosiddetti “furbetti” del Reddito di Cittadinanza, ovvero di coloro che pur di ottenere il beneficio economico dichiarano il falso rispetto al possesso dei requisiti. Se i “furbetti” non mancano, è anche vero che le autorità hanno intensificato i loro controlli al fine di porre un freno a tali, illecite condotte. Ora, è proprio nell’ambito di specifiche verifiche che 85 persone, facenti parte di differenti nuclei familiari, sono state denunciate. A seguire i dettagli dell’operazione. 

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I furbetti del Reddito di Cittadinanza 

Gli accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, con il supporto tecnico dei militari del NIL – per la verifica del possesso dei requisiti utili alla concessione del “Reddito di Cittadinanza” e del “Reddito di Emergenza”, in costante osmosi con gli uffici dell’I.N.P.S., Motorizzazione Civile e Anagrafe, così da poter ottenere un quadro ben definito circa la regolarità o meno delle istanze presentate per ottenere l’erogazione concessa dal Governo Italiano – hanno permesso di individuare e pertanto denunciare 85 persone, appartenenti a 37 distinti nuclei familiari, che risultavano percettori del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza.

La truffa e le falsi dichiarazioni 

Queste persone sono gravemente indiziate del reato di truffa aggravata, avendo dichiarato il falso relativamente alle dichiarazioni dei requisiti, circa la composizione del nucleo familiare e all’effettiva residenza, simulando poi ad arte l’esistenza di più persone nel nucleo familiare per ampliare il diritto di percezione. I Carabinieri hanno accertato che, a carico di alcuni indagati, risultavano anche procedimenti giudiziari, nell’ambito dei quali alcuni sono stati destinatari di misure precautelari e cautelari, con restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere, nonché condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni e divenute irrevocabili, percependo indebitamente complessivamente i benefici per un importo complessivo di quasi 450.000 euro.
 
 

 

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