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Roma, due bimbe rischiano di morire avvelenate all’asilo

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Due bambine, rispettivamente di due anni e mezzo e tre anni, l’altro ieri hanno rischiato di morire avvelenate in un asilo nido romano.

La notizia la si apprende solo ora: le due si trovavano nel giardino dell’asilo comunale Il lirio d’oro, struttura con 69 bimbi sulla Portuense, vicino all’ingresso nord della Fiera di Roma e hanno ingerito delle bacche di pan di serpe contenenti cianuro. Quel giardino, come diverse aree nella zona, ha l’erba alta e incontaminata.

L’AVVELENAMENTO E L’AMBULANZA CHE RITARDA

A far scattare l’allarme è stata la più grande delle bambine, che è corsa piangendo da una delle maestre. La sua compagna invece, era rimasta in un angolo, con la lingua tumefatta e cercando di trattenere la saliva che, vista l’orticaria alla gola e alla trachea, rischiava di soffocarla.

A quel punto le educatrici hanno chiamato le mamme delle due e l’ambulanza. Le piccole, quindi, sono state trasportate prima al San Camillo e poi al centro antiveleni del Bambin Gesù, dove i medici sono riusciti a bloccare l’avvelenamento.

Ma prima che la vicenda si concludesse per il meglio c’è stata circa un’ora di panico. “Ero disperata, mia figlia poteva entrare in coma” ha raccontato una delle due mamme a Il Messaggero, spiegando che l’ambulanza ha impiegato 45 minuti per arrivare, sbagliando due volte l’ingresso dell’asilo, che non è segnalato sulla strada.

PROBLEMA ERBACCE

Ora il giardino è stato chiuso e domani la Procura di Roma aprirà un fascicolo con reati ipotizzabili di abbandono di incapace e lesioni. Le due mamme, però, vogliono denunciare autonomamente il Comune.

Secondo le due e molti altri genitori, infatti, il problema “erbacce” da cui è nato questo caso poteva essere risolto prima. Come racconta su Facebook una delle due, Emanuela di Teodoro, il Nido aveva un orto gestito fino a poco tempo fa da una cooperativa di nonni che spesso manutenevano anche il giardino, ma ora la collaborazione è stata interrotta dal Comune.

Inoltre, denuncia: “Il Nido confina con la fiera di Roma ed è contornato da capannoni e aree verdi la cui competenza è un limbo oscuro. Il comune dice che è di competenza della Fiera di Roma e la Fiera di Roma rimpalla al Comune. Intanto l’erba cresce, sempre più alta impedendo la visibilità sulla strada e sconfinando nel giardino del Nido”.

Un anno fa proprio la stessa mamma aveva ottenuto dal municipio la creazione di un’apposita commissione, che tra le altre cose aveva segnalato, sempre accanto al nido, il rischio di un incendio per l’erba alta vicino a un serbatoio di combustibile.

Ma il Servizio Giardini non aveva abbastanza mezzi e persone per intervenire, né lì, né nel giardino dell’asilo. Secondo Il Messaggero, quando mesi fa la struttura del Dipartimento ambiente del Campidoglio ne aveva parlato con l’allora dirigente Rosalba Matassa, questa consigliò di aumentare le risorse umane facendo lavorare detenuti, richiedenti asilo o pecore.

“La sindaca Raggi – conclude Emanuela su Facebook- è una sindaca social e tanto si vanta della sua attenzione per i Nidi comunali peccato che questo non significhi soltanto aprirli, ma anche manutenerli”.

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