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False offerte di lavoro e annunci fittizi: come difendersi dalle truffe su Facebook

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L’era di Internet ha aperto le porte a un mondo nuovo, creando un’infinità di nuove possibilità. Tra queste anche quella di trovare lavoro stando comodamente seduti sul divano. Purtroppo però non è tutto oro ciò che luccica, e spesso nel web si incontrano frodi e annunci di lavoro fasulli

I gruppi facebook di offerte di lavoro

I siti di annunci di lavoro sono innumerevoli, visitati ogni giorno da migliaia di persone in cerca di un impiego. Dato il successo dei siti, sono stati creati anche dei gruppi su Facebook per l’inserimento di annunci simili. Il datore di lavoro pubblica la sua richiesta, e i candidati rispondono se interessati o meno. Di solito i gruppi fanno riferimento a una certa zona o città, per poter facilitare la scelta dei collaboratori. Nonostante ci siano moltissimi annunci validi, e datori di lavoro onesti, la mela marcia si trova anche qui. Lavori fittizi o inesistenti, promesse di stipendi mai ricevuti dai lavoratori e persino la richiesta di dati sensibili in fase precolloquiale. Le truffe architettate dagli ipotetici datori di lavoro sono numerose e sempre diverse.

Offerte di lavoro: come riconoscere i fake

Come riconoscere le false offerte di lavoro? L’amministratore di un noto gruppo facebook di offerte di lavoro ci ha dato qualche dritta. Primo di tutto, accertarsi del nome dell’azienda. Spesso gli annunci falsi vengono pubblicati facendo riferimento a “note aziende” o “aziende leader del settore”, ma non specificano quale. Al momento del contatto, è bene richiedere per quale azienda si dovrà svolgere il lavoro. E se il nome non convince, è possibile richiedere la partita iva e verificarla sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Se il nome è giusto, non vuol dire che sia davvero tale azienda a contattarvi. Oltre a controllare se la sede legale combacia, è possibile fare una ricerca su siti come Repubblica degli Stagisti, dove gli utenti condividono la propria esperienza in un determinato posto di lavoro. 

Le possibili truffe ai danni dei candidati

A volte la falsa offerta è mascherata così bene da sembrare realistica. Oltre ai vari tipi lavori da casa, in cui bisogna vendere prodotti misteriosi o “stili di vita” e che offrono guadagni tali da permettersi porsche e vacanze da sogno, ci sono molte altre truffe in cui poter incappare. Come ci spiega l’amministratore, sono molte le persone che hanno segnalato falsi datori di lavoro, in seguito alle loro esperienze negative. Come ad esempio un’azienda (senza nome ovviamente) che cercava inserzionisti. Il lavoro consisteva nel pubblicare annunci di telefono in vendita sui siti di e-commerce online, rispondere a un eventuale cliente e metterlo in contatto coi “piani alti”. Peccato che i telefoni in questione non esistessero, e non solo gli acquirenti hanno pagato per nulla, ma ai lavoratori non è stato elargito alcuno stipendio. Altra furbetta, una donna che insieme al curriculum ha richiesto ai candidati di inviare il codice fiscale. Alla richiesta di spiegazioni da parte dell’amministratore, la donna ha risposto che l’azienda desiderava conoscerlo. La donna non ha mai fornito i dati dell’azienda stessa, neanche la partita iva, nonostante le siano stati richiesti più volte. Vale comunque come regola generale quella di non inviare mai dati sensibili, almeno non prima della firma del contratto. 

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