I reati sugli animali sono sempre più in aumento, sempre più efferati e crudeli.
Ormai quasi ogni giorno siamo costretti a leggere fatti di cronaca riguardanti cani e gatti torturati, seviziati e uccisi brutalmente da persone che, nella maggior parte dei casi, non subiscono alcuna conseguenza, se non pagando una semplice sanzione.
Il cucciolo impiccato a Gela, i resti bruciati di un cane ritrovati ad Avezzano, il gatto seviziato e ucciso a Roma: sono solo tre dei casi più raccapriccianti degli ultimi giorni, eppure ogni ora viene consumato un reato ai danni di animali, lasciando impuniti chi li compie.
Nonostante l’ultimo disegno di legge a tutela degli animali risalente al 2019, che mirava ad inasprire le pene previste, la situazione non sembra però essere cambiata di molto.
“Attualmente, chi tortura o uccide un animale, anche in maniera efferata, sa che non farà neanche un giorno di prigione e che se la può cavare al massimo con un’ammenda” dichiara Valentina Coppola, presidente di EARTH, “invece sappiamo benissimo che si tratta di individui mentalmente instabili e pericolosi, non solo per gli animali, poiché tali reati non sono altro che una palestra di allenamento per ulteriori reati anche ai danni di altre persone.
Tali individui devono sapere che c’è una giustizia che tutela veramente gli animali. È essenziale e urgente che questa legge sia rivista e aggiornata, che vengano realmente attuate sanzioni più onerose. È giusto che queste persone vengano arrestate e, se necessario, rieducate.”
