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Il piano anti-assembramenti: a Roma strade chiuse e megafoni anti-folla

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Proposto già nella giornata di martedì 10 novembre, durante il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza, un nuovo sistema per prevenire gli assembramenti nella Capitale sta per essere messo a punto. Un piano dettagliato per controllare e limitare gli accessi nei luoghi di maggior afflusso di Roma e dintorni. 

L’obiettivo è sempre lo stesso: evitare assembramenti nelle vie principali dello shopping e della movida di Roma e del litorale. Lo scorso weekend lo scenario delle folle che si riversavano in Via del Corso e ad Ostia, ha destato la preoccupazione del questore di Roma, Carmine Esposito, che si è messo all’opera per elaborare il piano “anti-folla”.

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Oggi la decisione sul piano “anti-folla”

Nulla è ancora  ufficiale, le decisioni verranno discusse e approvate oggi pomeriggio; comincia però a circolare l’elenco delle strade che potrebbero essere parzialmente chiuse. Parliamo di via del Corso, una delle principali strade dello shopping romano, via Cola di Rienzo, ma anche alcune zone dell’Eur, Piazza Bologna, luoghi di movida per i giovani. Sono compresi anche i parchi, come Villa Pamphili, Villa Borghese e Villa Ada, e il lungomare di Ostia. 

Non si tratterà di chiusure vere e proprie, ma probabilmente si lavorerà per garantire gli ingressi contingentati. Lo strumento utilizzato sarà quello dei moduli di “contenimento delle presenze”: le forze dell’ordine interverranno in tempo reale con megafoni “anti-folla”, i vigili urbani e i poliziotti avranno dunque il compito di disperdere gli assembramenti. 

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Le regole attualmente in vigore

Il Lazio si trova in zona gialla, di fatto l’unica limitazione prevista è il coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5, con divieto sugli spostamenti. Nel dpcm, inoltre, si dispone la chiusura nel fine settimana di tutti i centri commerciali, mancanti però le indicazioni per le vie dello shopping, i cui negozi restano aperti.

Le disattenzioni potrebbero provocare un aumento dei contagi, per tanto è fondamentali muoversi rapidamente. Per evitare il lockdown c’è bisogno di più attenzione, chiusure contingentali e pene più severe per chi non indossa la mascherina. 

 

 

 

 

 

 

 

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