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Incidente Casal Palocco, YouTuber chiede di patteggiare: 4 anni di carcere per omicidio stradale e lesione

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Nuovo filone d'inchiesta per Matteo Di Pietro. Due telecamere sarebbero sparite e si indaga per favoreggiamento personale.

Incidente Casal Palocco, possibile patteggiamento. La difesa chiede il patteggiamento a 4 anni di carcere per lo YouTuber coinvolto.

Incidente Casal Palocco, l’inchiesta prosegue, si continua a indagare su quanto accaduto il 14 giugno. L’incidente mortale che ha portato alla scomparsa del piccolo Manuel. A bordo della Smart che gli YouTuber hanno preso in pieno in uno schianto fatale mentre erano intenti a fare delle challenge sul cellulare.

L’omicidio stradale aggravato dalle lesioni è stata l’unica accusa possibile. Inoltre, al termine di quello scontro, il canale YouTube “TheBorderline” è stato chiuso perchè lanciava messaggi sbagliati. Il collettivo che ne faceva parte, infatti, era solito confrontarsi con sfide impossibili. Noleggiava auto per affrontare prove sempre più pericolose. Il brivido della velocità stavolta costa caro. Anche se la Procura sembra essere decisa ad ascoltare le richieste della difesa.

Incidente Casal Palocco, verso il patteggiamento: 4 anni di carcere per omicidio stradale 

Ovvero quelle che porterebbero a un patteggiamento della pena: 4 anni di carcere per omicidio stradale e lesioni. La vicenda ha fatto e continua a far discutere molto in termini di opinione pubblica. In sede processuale, invece, è molto diverso: ora il Gip dovrà fissare un’udienza. Il PM aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato per lo YouTuber. La prima udienza era stata lo scorso 27 febbraio. Attualmente si prosegue con l’iter fissato, ma la possibilità di un patteggiamento sembra essere sempre più concreta.

In ogni caso questa pagina di cronaca si chiuderà con molta difficoltà non solo per l’efferatezza della vicenda, ma anche per i tanti sospesi che ancora vertono attorno a una tragedia inaspettata – nessuno poteva immaginare un epilogo simile – portatrice di numerosi rimorsi. I ragazzi del collettivo hanno chiuso le attività dicendo: “Pensiamo solo a Manuel e quel che abbiamo fatto”. Un pensiero – per ragioni diverse ugualmente lancinante – attraversa anche la famiglia del piccolo che cerca risposte in attesa, se possibile, di un barlume di serenità. 

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