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Influenza aviaria a Ostia (Roma): cos’è, quali sono i sintomi, morti in Italia

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E’ stato accertato a Ostia Antica, dalla Asl Roma 3, un caso di influenza aviaria e subito il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, su proposta dell’Assessore alla Sanità ha disposto un’ordinanza per arginare la diffusione del virus e applicare misure straordinarie di contenimento. Tra queste l’istituzione di una zona di protezione con raggio di 3 Km dall’allevamento e una zona di sorveglianza con un raggio di 10 Km. Ma cos’è l’influenza aviaria? E quali sono i sintomi?

Influenza aviaria a Ostia (Roma): cos’è

Come si legge sul sito del Ministero della Salute, l’influenza aviaria è una malattia virale che colpisce principalmente gli uccelli selvatici, che fungono da serbatoio e possono eliminare il virus attraverso le felici. Questi uccelli, solitamente, non si ammalano, ma possono essere contagiosi per gli altri uccelli come polli, anatre, tacchini e animali da cortile. “L’influenza nel pollame si può presentare nella forma causata da ceppi a bassa patogenicità (LPAI) e da ceppi ad alta patogenicità (HPAI). La malattia è soggetta ad obbligo di denuncia.  I virus influenzali sono classificati in tre tipi: A, B e C, quest’ultimo con scarso rilievo epidemiologico per l’uomo, poiché causa casi sporadici. I virus influenzali di tipo A possono essere suddivisi in sottotipi sulla base delle loro proteine di superficie – emoagglutinina (HA o H) e neuraminidasi (NA o N). Si conoscono 16 sottotipi. Mentre tutti i sottotipi possono circolare fra gli uccelli, è noto che solo tre sottotipi di antigene H (H1, H2 ed H3) e due sottotipi di antigene N (N1 ed N2) circolano, o hanno circolato, anche nell’uomo. Il virus influenzale di tipo A può causare infezioni severe in alcune specie animali, inclusi uccelli, maiali, cavalli, delfini e balene. Il virus influenzale che infetta gli uccelli è chiamato “virus dell’influenza aviaria”. I virus dell’influenza aviaria non infettano di norma direttamente gli uomini né si trasmettono, normalmente, da persona a persona”. 

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Influenza aviaria, l’uomo si può ammalare?

“La maggior parte dei virus dell’influenza aviaria non causano malattie negli esseri umani – rassicura il Ministero della Salute.  Alcuni virus sono zoonotici (il più noto il virus H5N1, sottotipo attualmente in circolazione nel pollame in alcune parti dell’Asia e dell’Africa nord-orientale, e i sottotipi H7N7 e H9N2) cioè possono infettare anche le persone attraverso il contatto diretto con gli animali infetti (vivi o morti) o con ambienti contaminati e/o loro escrezioni (feci, urine, saliva e secrezioni respiratorie), mentre non c’è alcuna evidenza scientifica di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (>70 °C). L’infezione con virus dell’influenza aviaria non si trasmette in maniera efficiente da persona a persona”.

Quali sono i sintomi dell’influenza aviaria?

“I sintomi, il periodo di incubazione e la gravità della malattia dipendono dal sottotipo. Dopo un periodo di incubazione da uno a diciassette giorni, la sintomatologia può variare da congiuntive e/o un quadro simil-influenzale a forme più gravi, caratterizzate da infezioni diffuse, quadri polmonari particolarmente gravi, che possono mettere a rischio la vita. Generalmente i sintomi iniziali consistono in febbre elevata (maggiore o uguale a 38°C) e tosse. Altri sintomi riguardanti le basse vie respiratorie includono dispnea e difficoltà respiratorie, mentre sintomi del tratto respiratorio superiore, quali mal di gola e raffreddore sono meno comuni. In alcuni pazienti sono stati segnalati anche altri sintomi come diarrea, vomito, dolori addominali, sanguinamento dal naso e dalle gengive e dolori al petto. Se l’infezione si complica può svilupparsi ipossiemia, disfunzione d’organo multipla e infezioni secondarie da batteri e funghi. Alcuni sottotipi virali di influenza aviaria provocano forme lievi o subcliniche di malattia” – si legge sul sito ufficiale del Ministero della Salute. 

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