Da molti viene considerata la strada più bella di Roma. A rendere via Giulia una delle vie più pregevoli della Capitale sono alcune caratteristiche che la rendono tanto singolare quando affascinante: palazzine di interesse storico, negozi di antiquariato, suggestive fontane e panorami invidiabili. Un insieme di elementi che sono celebrativi del suo splendore.
Una strada che racchiude in se anche un pezzo di storia
Non solo bellezza, ma anche storia per quella che è stata la prima e più lunga strada di Roma, voluta da papa Giulio II, al quale deve il nome, doveva ospitare le principali attività economiche della città e collegare il Vaticano al Campidoglio. Un chilometro di estensione da piazza San Vincenzo Pallotti a piazza dell’Oro scorre parallela al corso del fiume Tevere.
Il progetto voluto da papa Giulio II fu affidato al Bramante
Il progetto che aveva in mente il suo ideatore, il Pontefice, era ambizioso e mirava a rendere la via Julia la principale arteria della città nella quale realizzare anche un palazzo dei Tribunali che ospitasse la vita giudiziaria di Roma. Nonostante la grandiosità del progetto, affidato al Bramante, i lavori non furono mai portati a compimento. Si fermarono nel 1511 e del palazzo dei Tribunali restano solo alcune tracce, il basamento dell’immobile che rimaste solo sulla carta e non fu mai realizzato.
La famiglia Farnese vi realizzò la propria residenza accrescendone il pregio
Nonostante tutto la strada ospitò alcune delle famiglie patrizie più rinomate. Con il trascorrere del tempo, questa via non perse la sua importanza che, anzi, crebbe, quando dalla seconda metà del 500 la famiglia Farnese promosse un’attività di rilancio architettonico e urbanistico, decidendo di far erigere su via Giulia anche la propria residenza. Una decisione quest’ultima che contribuì non solo ad accrescere la fama della strada, ma anche al trasferimento in zona di tutti coloro che lavoravano con l’impresa dei Farnesi. Fu così che raccolse ricchi e nobili romani che contribuirono ad arricchire la strada di dettagli preziosi. Ma la cura di via Giulia non si chiude nel 500, perché durante il secolo successivo prosegue questo impegno, donandole altri elementi di pregio, trai quali la chiesa dei Fiorentini, le carceri Nuove e un restauro di palazzo Falconieri.
Le frequenti esondazioni del Tevere portarono a modificare via Giulia
Purtroppo durante la seconda metà del 600, le frequenti esondazioni del Tevere, indussero alla costruzione di muraglioni di protezione che andarono a modificare via Giulia privandola di tanti di quegli elementi pregiati che la caratterizzavano, primo tra tutti i maestosi e invidiabili giardini delle corti, senza riuscire però a togliere a quella caratteristica strada romana quello che era il fascino che gli era stato dato nel corso dei secoli.
Tra gli elementi di spicco l’arco farnse
Resta a ragione una delle arterie più significative e rappresentative di Roma. Tra gli elementi di spicco, l’arco fanese situato nella parte posteriore dell’omonimo palazzo, per un illustre progettista: Michelangelo Buonarroti. Ma anche in questo caso si trattò di un progetto rimasto sospeso. Sono tanti gli edifici che contribuiscono a dare lustro a questa strada: la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, quella di Santa Caterina da Siena, l’oratorio del Gonfalone.
Ancora oggi la strada consente ai visitatori un ritorno al passato
Si tratta di una serie di monumenti che sono rimasti pressoché intatti e che contribuiscono a restituire a via Giulia atmosfera e segni di un tempo che fu. Una passeggiata attraverso il suo chilometro di lunghezza, consente un ritorno al passato, perché nonostante le modifiche subite nel tempo: abbattimenti e nuove costruzioni, ha mantenuto intatto il suo fascino. Palazzi storici, luoghi di culto, botteghe di artigianato, contribuiscono a rendere la strada tra le più preziose e pregevoli di Roma.