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Mamma prende a schiaffi la figlia che posta sui social foto osè, per il giudice: “Non è reato”

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Tribunale di Roma

La madre vede la figlia postare sui social foto troppo osè e la prende a schiaffi: il caso finisce alla prima sezione collegiale.

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Assolta dopo aver schiaffeggiato la figlia (IlCorrieredellacittà.com)

Un caso vecchio di otto anni finisce con l’assoluzione. La storia, pubblicata sul Corriere della Sera, comincia in famiglia: una figlia 12enne, esuberante e alla ricerca di approvazione, posta sui social delle foto troppo osè per tal colpo su un ragazzo più grande: la madre rintraccia gli scatti e usa violenza sulla figlia inerme.

La vincerà finisce dal Giudice. I rappresentanti della Prima Sezione collegiale assolvono la donna: gli “schiaffoni” dati a fin di bene non sono reato. Va precisato, per amor di verità, che nel corso di questi otto anni, anche la figlia ha ridimensionato la situazione. La giovane – attualmente 18enne – con il tempo si è ravveduta affermando davanti ai Giudici che probabilmente nemmeno lei ora rifarebbe quel che ha fatto e capisce la madre.

Madre assolta per aver “sculacciato” la figlia: la vicenda

Così come la sua reazione. Non c’è reato, ma l’attenzione nei confronti della donna prosegue, visto che anche in passato aveva subìto denunce per maltrattamenti in famiglia. Anche ai danni della madre, quindi la nonna dell’attuale 18enne, anziana e fragile. Una situazione limite che merita ugualmente di essere tenuta sotto controllo.

Tribunale
Tribunale – ilcorrieredellacitta.com

I maltrattamenti in famiglia sono un’amara costante nella Capitale che rispecchia un certo tipo di condotta figlia anche di una determinata imposizione derivante dall’educazione passata. I retaggi della storia si ripropongono pesantemente a scapito di chi cerca un’impronta diversa. Anche sul piano del dialogo.

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La Giustizia argina i casi estremi, per il resto occorre ripartire dalle basi dell’educazione che devono adeguarsi alla civiltà e ai cambiamenti del mondo esterno. L’influenza dei media, in questo, continua ad avere un ruolo fondamentale. In un senso o nell’altro.  

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