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Minacce di morte all’amante dai telefoni Rai: Enrico Varriale accusato dall’ex

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Enrico Varriale

Accuse pesantissime. E referti medici. Chiamate ai carabinieri. E adesso addirittura anche nuovi, pesanti particolari, come quelle di presunte minacce di morte, arrivate attraverso telefoni Rai. La vicenda che vede protagonista il giornalista sportivo Enrico Varriale si fa sempre più intricata, a sole due settimane dall’udienza del primo procedimento nei suoi confronti. Perché verso il giornalista sono due i procedimenti in corso, entrambi riguardanti sue ex compagne. 

Le minacce di morte

Le minacce di morte, secondo l’accusa, sarebbero state effettuate il 19 dicembre del 2021. Varriale avrebbe utilizzato un telefono della Rai, mentre era al lavoro. Ma lo avrebbe fatto oscurando il numero, per due volte di seguito, come riportano le carte processuali,  “sia alle ore 12,55 che alle ore 13,27, pronunciando con voce contraffatta nel corso della seconda telefonata una frase del tipo ‘morirai’ “.

Alle minacce Varriale sarebbe arrivato dopo che la donna aveva denunciato il giornalista qualche giorno prima, chiamando i carabinieri. Ma facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda, piuttosto complicata.

Due donne, due indagini

Tutto ha inizio il 6 agosto del 2021, quando il giornalista sportivo, nel corso di una lite per gelosia, avrebbe aggredito la sua compagna, che lo denuncia. Il decreto, che disporrà il giudizio immediato per Varriale, recita che l’uomo “la sbatteva violentemente al muro, scuotendole e percuotendole le braccia, sferrandole violentemente dei calci”. Il 30 settembre Varriale viene ascoltato dal Gip, che gli impone il divieto di avvicinamento alla parte offesa. Il processo ha poi inizio nel gennaio del 2022.

Ma nel frattempo, l’8 dicembre del 2021, quella che è la nuova compagna di Varriale lo chiama, senza riuscire però a contattarlo. Preoccupata, si reca a casa del giornalista a Roma, pensando di fare la cosa giusta. E invece trova la “sorpresa”: l’uomo è in compagnia di un’altra donna. Inizia un’inevitabile discussione che sarebbe terminata con un violento schiaffo in faccia da parte del giornalista nei confronti della donna. Lei perde l’equilibrio e cade, sbattendo la testa e perdendo i sensi.

La denuncia

Quando si è risvegliata, la donna avrebbe raccontato di non ricordare molto, solo di avere gli occhi arrossati e di aver sentito uno strano odore di aceto. Sarebbe quindi andata prima in bagno, poi avrebbe cercato di uscire dall’appartamento, ma la porta era chiusa a chiave, quindi ha chiamato il 112. Sono arrivati i soccorsi e agli inquirenti ha denunciato l’accaduto. Portata all’ospedale Gemelli, le è stato riscontrato un trauma cranico. Il referto riporta che le tracce di una “ferita lacero contusa al braccio sinistro, ecchimosi alla mano sinistra, tumefazione del gomito destro con dolenzia alla mobilizzazione attiva, abrasioni alla base del collo e sul ginocchio sinistro, guaribili in 5 giorni”.

Ma alla prima denuncia la donna ha poi aggiunto dei particolari nei giorni seguenti, integrandola con quanto accadeva di volta in volta. Comprese le telefonate arrivate in forma anonima, con voce contraffatta. La donna ha anche raccontato di aver visto passare il giornalista sotto la sua abitazione e che lo stesso avrebbe cercato di contattare i suoi figli. Tutto questo ha creato uno stato d’ansia continua nella donna. Gli inquirenti hanno ascoltato la testimonianza del giornalista, il quale ha fornito elementi a sua discolpa riguardo ai tentativi di incontro, che potrebbero ridimensionare le accuse.

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