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Officine dei mezzi Cotral per riparare auto private: 8 meccanici sospesi, rischiano il licenziamento

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officina pneumatici

Utilizzavano officine Cotral per riparare mezzi privati, stangata per 8 meccanici del gruppo: sospesi, ora il posto è a rischio.

Le attese più lunghe del previsto, gli autobus da Anagnina e Laurentina costretti a fare anticamera. Il piazzale della rimessa gremito di veicoli in sosta: mezzi necessari per affrontare i capolinea della Metro A e B. Il deposito Cotral nel quadrante Sud della Capitale finisce sotto la lente d’ingrandimento per qualcosa che non torna. I meccanici utilizzavano l’officina per scopi privati: in maniera abusiva erano soliti riparare altri veicoli. Un lavoro parallelo durato qualche settimana.

Fino a pochi giorni fa, quando è scattata un’indagine privata che ha portato alla sospensione di 8 persone. Meccanici, capotecnici e il campoimpianto. Al momento sono stati soltanto sospesi, ma le prove raccolte sin qui da Cotral lasciano intendere che possa esserci margine per il licenziamento. Da marzo si registrava inefficienza nell’officina di Latina, ma qualcuno ha pensato che si trattasse di normali tempistiche di lavoro.

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Officine Cotral, doppio lavoro illegale: sospesi 8 meccanici, l’inchiesta

Quindi, dopo alcuni richiami formali non andati a buon fine, sono iniziati i controlli paralleli. Le persone coinvolte avevano messo su un esercizio contemporaneo: riparazioni aggiuntive di auto private per arrotondare. Manutenzione a mezzi privati durante l’orario di lavoro utilizzando i pezzi di ricambio dei bus, un malcostume durato fin troppo secondo le autorità che adesso non possono far altro se non prendere provvedimenti per direttissima.

In un video – pubblicato da Repubblica – si evince chiaramente come i meccanici facciano posto alle auto lasciando i bus in riparazione in un limbo che non fa comodo a nessuno e soprattutto incide negativamente sulle tempistiche di lavoro. Non è la prima volta che si verificano scenari del genere, non solo rispetto a Cotral: l’inchiesta ha anche riscontrato che i “clienti” non facevano parte soltanto del circuito lavorativo.

Alcuni erano anche esterni: segno che si era sparsa la voce per quella che era diventata a tutti gli effetti un’officina abusiva. Dopo tanto lavoro extra, arriva la brusca frenata. Lo “schianto”, però, è arrivato ugualmente per gli 8 meccanici alle prese con qualcosa che stavolta non si può aggiustare. 

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