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Omicidio Michelle Causo, lunedì l’interrogatorio di convalida del presunto killer

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Omicidio Michelle Causo: il 17enne accusato dell'efferato reato non è nuovo a comportamenti violenti. Nel suo passato anche ricatti hot

Atteso per lunedì 3 luglio l’interrogatorio di convalida al presunto assassino di Michelle Causo, la ragazza brutalmente fatta a pezzi nel quartiere di Primavalle. Il presunto killer risulterebbe un minorenne, peraltro coetaneo della vittima, nato a Roma e originario dello Sri Lanka. Il potenziale omicida avrebbe già rilasciato importanti particolari sulla morte della ragazza, ammettendo come “Michelle abbia provato a difendersi prima di morire”. 

L’interrogatorio al presunto assassino di Michelle Causo

L’interrogatorio non solo proverà a far confessare l’omicidio al ragazzo di 17 anni, ma anche di rintracciare le motivazioni del brutale gesto. Come sappiamo, chi ha ucciso Michelle ha deciso di disfarsi del corpo in una dinamica a dir poco macabra. Il corpo della giovane, infatti, è stato fatto a pezzi e imbustato in un sacco di plastica, grondando sangue all’interno di un carrello della spesa e sulle scale di un condominio nella zona di Primavalle.

Il rapporto tra Michelle e il suo presunto aggressore

Smentita la voce di un possibile coinvolgimento amoroso tra Michelle Causo e il presunto killer originario della ragazza. I due ragazzi non erano fidanzati, ma coltivavano un’amicizia vivendo vicini con le proprie abitazioni. Questo non toglie l’ipotesi di uno sfondo amoroso dietro il delitto, con le avance del ragazzo rifiutate dalla vittima e conseguite in un brutale omicidio come quello di Primavalle. 

Il sospetto dei vicini di Michelle Causo

A lanciare l’allarme sulla fine di Michelle Causo, come avevamo già detto in precedenti articoli, è stato il sospetto dei vicini verso quel sacco trasportato dal ragazzo di origine asiatica in strada. Il peso che portava appresso, aiutato anche da un carrello, grondava sangue della propria vittima, imbrattando il manto stradale e soprattutto una scala condominiale. A non tranquillizzare i testimoni di quella scena macabra, oltre la bugia del ragazzo, anche lo stato di forte agitazione dello stesso minorenne. 

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