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Pecore tosaerba a Roma, una proposta fattibile?

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pecore rubate

Sembrava soltanto una boutade, o quanto meno un’idea bizzarra e poco attinente alla realtà, e invece la proposta lanciata via social prospettata dall’assessore all’ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, su indicazione del sindaco Virginia Raggi accoglie il favore della Coldiretti, che ha spiegato anche in quali modi si potrebbero utilizzare le pecore per la gestione del verde urbano della Capitale.

La Coldiretti approva le pecore tosaerba

L’associazione che raggruppa a livello nazionale i coltivatori diretti dedica spesso attenzione alle tematiche che riguardano la nostra regione, come dimostra anche il dinamismo dei vertici associativi, come il segretario generale Vincenzo Gesmundo, nelle manifestazioni locali. E ora, Coldiretti dà il proprio placet all’idea della giunta 5 Stellecapitolina, giudicata non solo fattibile, ma anche utile, contrariamente alle ironie suscitate (in Rete ma non solo) nelle parti politiche avversarie.

L’idea di Virginia Raggi

In dettaglio, l’assessore Montanariaveva rivelato, in una diretta Facebook con domande e risposte live con gli utenti, che il sindaco Raggi le aveva dato mandato di verificare la possibilità di utilizzare delle pecore per curare il verde nei parchi cittadini, seguendo l’esempio di altre città come Berlino. Come riportato dalla stampa nazionale, l’esponente della giunta pentastellata ha detto che “la sindaca Virginia Raggirecentemente mi ha sollecitato l’utilizzo delle pecore e degli animali per effettuare questa attività, che già viene fatta al parco della Caffarellae che vorremmo estendere agli altri parchi e alle grandi ville. Si tratta di un modo semplice, che fanno in altre grandi città come Berlino, ci sembra giusto e interessante”.

Una proposta realizzabile

Come detto, l’idea è apparsa quanto meno bizzarra, e gli avversari politici non hanno certo lesinato critiche e risposte cariche di sarcasmo; in difesa del progetto si è schierata appunto la Coldiretti, che ha dunque riportato la discussione su un tema più concreto. Secondo l’associazione, Roma ha un “patrimonio” da sfruttare in questo ambito, ovvero le cinquantamila pecoreche si allevano all’interno dell’area comunale, che rappresentano “un vero esercito di tosaerba naturali” che potrebbero essere destinati a tagliare i prati dei parchi e delle ville.

Una serie di effetti positivi

Per la Coldiretti è positiva l’intenzione della giunta Raggi di puntare sulle greggi, seguendo l’esempio di molte altre realtà europee che “consente di sostituire falciatrici e decespugliatori, abbattere rumoried emissioni e garantire in più la concimazione naturale delle aree verdi”. Insomma, una scelta strategica e soprattutto ecologica, che potrebbe anche ridurre l’inquinamento e favorire l’integrazione tra città e campagna e creare un effetto positivo ulteriore.

Falciatori a impatto zero

Una sorta di “transumanza” al contrario, con le greggi che tornerebbero verso la cittàper svolgere un compito delicato e positivo, da cui come detto trarrebbe vantaggio l’ambiente, “essendo le pecore falciatori a impatto zero, ma anche l’allevatore grazie alla disponibilità di un pascolo a fronte di una progressiva riduzione degli spazi verdi”, come dice ancora la nota dell’associazione.

Gli aspetti burocratici

Coldiretti sottolinea infine che il progetto è concreto anche dal punto di vistaburocratico: “la possibilità per i pastori di svolgere questa attività di manutenzione del verde è resa possibile dalla legge di orientamento(la numero 228 del 18 maggio 2001) che ha spinto la rinascita dell’agricoltura italiana allargando i confini dell’imprenditorialità agricolae aprendo a nuove opportunità occupazionali anche nei servizi ambientali nel pubblico e nel privato”, conclude il comunicato.

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