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Roma ‘affoga’ nei rifiuti e il sindaco Roberto Gualtieri perde consensi: il 10% in meno dalle elezioni

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Gualtieri annuncia il nuovo piano per uscire dall'emergenza rifiuti. Il timore è che si tratti dell'ennesimo annuncio.

Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, perde consensi. Al netto degli annosi problemi che affliggono la Città Eterna, – uno su tutti quello dei rifiuti, che emerge in maniera particolarmente prepotente nel corso degli ultimi giorni, passando per le criticità dei trasporti ed anche per il “fisiologico” logoramento che caratterizza chi governa – il primo cittadino rispetto a quando è stato eletto ha perso oltre il 10% nella classifica di gradimento. 

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Sala cresce, Roberto Gualtieri perde consensi: la classifica 

I dati arrivano dal 19° sondaggio Governance Pool 2023, pubblicato dal Sole 24 Ore. Se il sindaco di Milano Beppe Sala risulta essere il più amato dai cittadini con il 65% dei consensi, lo stesso non può dirsi per Roberto Gualtieri, il quale nella classifica nazionale si pone al 67° posto. Apprezzato da un cittadino su due ma con il 10,2 punti in meno rispetto a quando è stato scelto alla guida del Campidoglio. Una fessura, uno spiraglio questo che non passa certo inosservato alle opposizioni:Il degrado nel quale versa la capitale è sotto gli occhi di tutti. È giunto il momento per il sindaco e la sua maggioranza di trarre le dovute conclusioni: o invertono subito la rotta oppure rimettano il mandato ammettendo il loro fallimento”, tuonano i consiglieri capitolini di FdI, Federico Rocca e Rachele Mussolini.

La riunione

Intanto, si è svolta ieri una riunione in Campidoglio tra Gualtieri ed i propri consiglieri di maggioranza durante la quale il primo cittadino non ha trattenuto la rabbia per l’ennesima emergenza rifiuti che Roma si trova ad affrontare: “Sono furioso anche io come i cittadini. Si tratta della peggiore crisi dall’inizio del mandato e dal Cda di Ama del 18 luglio mi aspetto chiarezza e decisioni incisive”, spiega. Vacilla, intanto, tutto il management di Ama e le voci su un possibile cambio di direzione – proprio in ragione dell’impossibilità di rispondere efficacemente all’emergenza in corso – sembra non essere una possibilità così remota e lontana. 

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