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Roma, atterrato il primo volo da Tel Aviv. La testimonianza: “L’inferno all’improvviso”

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Il conflitto in Israele sta entrando nel vivo. Gli italiani residenti in quelle zone stanno cercando di tornare a casa: le testimonianze.

Israele, la situazione si sta facendo incandescente. Gli attacchi si moltiplicano e si cerca di trovare una mediazione che sembra impossibile. Nel frattempo anche Roma fa la sua parte: la politica si adopera per riportare a casa gli italiani presenti sul suolo israeliano. Un’operazione della massima priorità, ha rassicurato tutti il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, e la macchina si è immediatamente messa in moto: due voli Klasjet attraverso una compagnia lituana che stanno portando a casa persone da Tel Aviv in direzione Milano Malpensa e Fiumicino-Ciampino.

Dalle 130 alle 150 unità. L’incertezza riguardante la programmazione dei voli commerciali, unita alla dispersione e il caos delle ultime ore, ha fatto sì che venissero adoperate corsie preferenziali di altro genere. “Occorre fare il massimo”, ha detto ancora Tajani, per cui 4 voli sono già stati disposti. Due dei quali sono già arrivati nel primo pomeriggio. I passeggeri di Roma raccontano una situazione surreale. Ai microfoni del Corriere della Sera parlano di “inferno all’improvviso”.

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Israele, gli italiani tornano a casa: primi arrivi da Tel Aviv

“Non abbiamo capito più nulla, improvvisamente ci siamo ritrovati in mezzo al conflitto. Bombardamenti e dramma hanno scombussolato tutto in poche ore”. Istanti che non passano, né si dimesticheranno facilmente, ma molti sono riusciti a ritrovare la via di casa. Le operazioni di trasbordo, però, non sono ancora finite: la politica italiana, in tal senso, cerca di fare la propria parte. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, ha fatto il massimo per cercare di restituire una posizione di mediazione.

Presente alla Moschea di Roma, ha cercato di comprendere la posizione di Israele mostrando solidarietà e intenzioni di pace. La diplomazia non basta, per il momento un pezzo d’Italia ritrova casa, ma ancora tanti sono i connazionali in cerca di una dimensione. Quella che sul suolo israeliano, loro malgrado, non hanno più. 

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