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Roma, arrestata una banda di clonatori di carte di credito-VIDEO

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I Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina hanno arrestato e dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di 6 persone, che facevano parte di una banda specializzata nella clonazione di carte di credito, che agivano con la complicità di due camerieri.

L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA

L’attività investigativa, iniziata a marzo del 2015, diretta dal PM Nadia Plastina, della Procura della Repubblica di Roma – gruppo Criminalità Informatica, coordinato dal Procuratore Aggiunto Dott. Antonello Racanelli, ha consentito di individuare il sodalizio criminale, operante prevalentemente nel Centro Storico, composto da cittadini romeni e italiani.

Dall’analisi del flusso di pagamenti fraudolenti effettuati con alcune carte di credito  successivamente risultate clonate, i Carabinieri della Stazione Roma S. Lorenzo in Lucina sono riusciti a determinare i punti di compromissione delle stesse. Sono stati così individuati alcuni ristoranti del centro storico, all’interno dei quali lavoravano camerieri che le investigazioni hanno dimostrato essere organici alla banda criminale.

Durante la fase d’indagine è stato appurato che le carte di credito venivano clonate ad opera di quest’ultimi, a “libro paga” dell’associazione criminale, il cui capo veniva individuato in un cittadino romeno, già noto alle Forze dell’Ordine per aver commesso reati dello stesso tipo.

I CAMERIERI E LE CARTE DI CREDITO

Il Modus operandi seguiva ogni volta lo stesso copione. Alla fine di ogni pasto, il cameriere portava al tavolo, individuato tra quelli occupati da facoltosi turisti stranieri, soprattutto sudamericani e asiatici, il conto da pagare. Come da ormai consolidata prassi culturale, le ignare vittime affidavano la propria carta di credito all’infedele cameriere, che una volta allontanatosi, senza farsi notare, effettuava una seconda “strisciata” della carta all’interno di un dispositivo elettronico “skimmer”, di piccole dimensioni, in gergo chiamato dai sodali “gatto”, copiando così il codice P.A.N. della carta di credito, che veniva poi restituita come se nulla fosse accaduto al proprietario. Normalmente a distanza di giorni, e a volte solo al rientro nei paesi di origine, i vacanzieri si avvedevano delle numerose spese, per migliaia di euro, effettuate a loro insaputa.

I codici P.A.N. fraudolentemente acquisiti venivano poi riversati su dei supporti magnetici “vergini” e assegnati ai componenti dell’organizzazione, incaricati di utilizzarli presso alcuni esercizi commerciali “convenzionati”, per l’acquisto di merce di vario genere, prevalentemente telefonia mobile di ultima generazione e gratta e vinci, oppure per pagare cene fittizie in particolare presso un ristorante in zona Capannelle, i cui titolari sono tra i destinatari dell’ordinanza che dispone le misure cautelari.

Altro importante ruolo è quello ricoperto dai commercianti conniventi, tutti italiani, dislocati in varie zone della città, che mantenendo costanti rapporti con il sodalizio criminale consentivano agli indagati di acquistare merce con le carte clonate, ricevendo in cambio una percentuale in contanti sulla vendita, pari solitamente al 15-20% dell’acquisto effettuato, oltre all’ingiustificato pagamento per merce di fatto non ritirata. 

IL GIRO DI DENARO

Il giro d’affari del gruppo criminale, ammonta ad un totale di circa 70.000 euro, (e tentati acquisti fraudolenti per un totale di  200.000 euro, quest’ultimi non andati a buon fine in quanto le transazioni sono state negate) il cui provento veniva spartito tra i vari sodali in proporzione ai ruoli ricoperti all’interno dell’organizzazione criminale.

Qui il video dell’operazione dei Carabinieri:

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