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Roma-Berlino, disservizi e ritardi. Cronaca di una partenza da incubo

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Aereo ryanair brindisi roma in pista in ritardo oggi 24 ottobre 2022

Doveva lasciare l’aeroporto di Ciampino alle 9.45, l’aeromobile diretto al nuovo aeroporto di Berlin Brandenburg questa mattina. Non è andata così. Ai numerosi passeggeri prenotati sul volo FR1012 operato dalla Ryanair i display hanno subito annunciato il probabile ritardo di un’ora rispetto alla tabella di marcia.

Pochi minuti dopo, le ore di ritardo sono diventate due. Inevitabili le preoccupazioni tra i presenti, soprattutto lavoratori che dovevano rientrare in servizio a Berlino, ma anche tra le diverse mamme con bambini.

Tutti hanno pensato al maltempo e al gelo che ha colpito duramente la Germania in queste ultime settimane. Cosa che non succedeva ormai da anni e che ha sorpreso tutti, tedeschi e immigrati che nella capitale tedesca e nel resto della Germania sono tornati – come nel dopoguerra – a cercare fortuna. Tuttavia le immagini che arrivavano da Berlino attraverso i social restituivano ben altra realtà. Un sole come quello di stamattina non appariva in Germania da giorni. Quindi?

Agli interrogativi che rimbalzano di poltrona in poltrona al gate A4 prova a rispondere una giovane donna: “Mi ha appena scritto una mia amica che sta viaggiando su quell’aeromobile. Pare siano stati problemi tecnici a far tardare la partenza da Berlino”. E mentre ci si scambia sguardi significativi all’ennesimo aggiornamento sul display che annuncia ancora un’ora di ritardo e si comincia a ragionare su diritti e tempistica di rimborso, arriva con l’altoparlante l’invito a raggiugere il bar più vicino per consumare uno snack offerto dalla compagnia. Un “contentino” che tutti accettano di buon grado, seppure con qualche mugugno e malignità a mezza bocca, in attesa dell’anelato imbarco.

Ma il bello deve ancora venire. Quando alle 12.15 le hostess si presentano al gate per dare inizio alle operazioni, una delle due comincia a bloccare con fare autoritario i passeggeri accalcati intorno al deskavvisandoli che non andranno da nessuna parte se non hanno in precedenza scaricato e riempito il modello di autocertificazione dal sito della compagnia. Restiamo allibiti. Tutti esibiamo il cartaceo (come abbiamo sempre fatto) insieme all’esito del più recente tampone effettuato in Italia prima di partire. Ma l’hostess si inviperisce e comincia a minacciare in tutte le lingue del mondo “chi non ha l’autocertificazione compilata online non parte!”

È il panico. Quasi nessuno ce l’ha. Anche perché fino ad oggi abbiamo viaggiato tutti con quelle riempite in aeroporto disseminate a bella posta sui tavoli accanto all’immancabile dispenser per la disinfezione delle mani prima dell’utilizzo della penna. Trascorrono così altri buoni quindici minuti di caos totale. Una fanciulla di buona volontà che fa a Roma il suo tirocinio di Erzieherin (educatrice) si improvvisa consulente di viaggio, ma viene assalita da una decina di passeggeri che implorano il suo aiuto per scaricare il dannato modulo.

Di fronte a tanta disperazione l’hostess perde il suo aplomb. E anche il tono autoritario che lascia il posto ad una crisi di identità. Anche perché nel frattempo un signore distinto che sembra conoscere il fatto suo, le fa notare che il sito del Ministero tedesco è molto chiaro e preciso in proposito. Nessun modello online viene richiesto per questa tratta.

Vinta da tanta sicurezza e dal timore di una rivolta, la donna si allontana e, al telefono, chiede lumi ai suoi superiori. Dopo qualche minuto torna con dei fogli volanti e comincia a distribuirli in maniera frenetica: riempite questi, riempite questi! E, rivolta alle colleghe: “sì, ma ditemele prima queste cose!”

Il tempo è troppo poco per inveire contro una compagnia già da tempo nel mirino dell’autorità del garante per non aver mantenuto fede sui dovuti rimborsi e per avere infranto le regole della concorrenza. E gli oltre cento passeggeri del volo FR1012 ora vogliono solo una cosa: arrivare a destinazione.

“Che cosa vuol dire risarcire mamma?”, chiede una bimbetta dietro di me. “Vuol dire che ci danno i soldi indietro!”, è la secca risposta. La bimba batte le mani contenta. Almeno lei è soddisfatta.

Rosanna Sabella

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