La fuga dei medici dai pronto soccorso preoccupa. I camici bianchi fanno scelte di vita più leggere, meno gravose. Optano per lavori che gli diano una qualità della vita migliori, sia per orari, sia per impegno. Ed è così che in Italia si registra un vero e proprio esodo dai Dea, con una conseguente carenza che si attesa sui 5mila medici nella Penisola e che nel Lazio si stima intorno ai 450. Numeri importanti che spaventano non solo gli addetti ai lavori, ma anche l’utenza.
Il presidente dell’Ordine manifesta grande preoccupazione per il fenomeno
Anche il Presidente dell’ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Roma, Antonio Magi, si è detto preoccupato di questo ‘emigrazione’ soprattutto verificando i dati di questa estate ormai quasi alle porte, nel corso della quale, come riporta Il Messaggero, nel periodo di Ferragosto la mancanza di medici era al 10 %. E proprio in considerazione di questi dati allarmanti Magi invita a prendere in considerazioni soluzioni che possano invogliare i medici a restare. “Bisogna incentivare i nostri professionisti a rimanere, anche con retribuzioni e premi, perché nei pronto soccorso si salvano le vite”.
Le speranze sono riposte nel prossimo bando
E le speranze sono riposte nel prossimo bando che l’assunzione di 153 professionisti da impegnare nei pronto soccorso. Non solo un’offerta di lavoro, ma una speranza, un’aspettativa per risolvere un problema che sembra crescere con il passare del tempo. Il rischio, e gli addetti ai lavori lo sanno bene anche alla luce degli ultimi numeri, è che ci sia una scarsa affluenza. Una eventualità, purtroppo, possibile e per affrontare la quale bisognerà in qualche modo correre ai ripari.
Di contro aumentano i medici di famiglia
In tutto questo fuggi fuggi potrebbe esserci un dato positivo. La maggior parte dei medici che lascia il pronto soccorso è andato a rimpinguare le fila dei colleghi che si occupano di medicina di famiglia, dove negli ultimi anni si registrava un numero insufficiente. Questo non toglie che i quasi 600 medici di famiglia che prenderanno servizio a Roma, saranno impegnati in un lavoro altrettanto impegnativo seppure per motivazioni differenti. Visto che il medico di famiglia è una figura che tendenzialmente non va mai in vacanza, dovendo sempre essere disponibile per i suoi pazienti.