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Roma. Cibo scaduto in vendita e norme anti-Covid violate, scatta la chiusura per un minimarket

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Chiusura locale Via Volturno

Nuova raffica di controlli da parte dei Carabinieri di Roma che, ancora una volta, hanno passato al setaccio gli esercizi commerciali di alcune zone della Capitale. Tra irregolarità riscontrate e sanzioni scattate per i titolari.  

Controlli nei negozi: 13.000 euro di multe

L’operazione, a cui hanno preso parte i Carabinieri delle Compagnie Roma San Pietro e Roma Centro, unitamente ai militari del N.A.S. di Roma, è stata focalizzata nei quartieri Castro Pretorio, Boccea, Cornelia e Baldo degli Ubaldi. Il bilancio è di circa 13.000 euro di sanzioni irrogate, disposta la chiusura per uno dei negozi controllati, e ingenti sequestri di alimenti e materiali.

Nello specifico, in un minimarket nei pressi di via Volturno, i Carabinieri della Stazione Roma Macao hanno fatto scattare una serie di sanzioni amministrative nei confronti della titolare, una cittadina filippina di 38 anni. I militari hanno constatato che alcuni dei prodotti alimentari esposti alla vendita erano scaduti, altri avevano delle etichette non riportanti indicazioni in italiano ed erano totalmente mancanti le prescrizioni imposte dalla normativa anti-Covid-19. Nei confronti della responsabile, quindi, sono state elevate sanzioni per complessivi 4.768 euro, disposto il sequestro di circa 430 Kg di prodotti alimentari e ordinata la chiusura dell’esercizio fino all’adeguamento dei locali alla normativa vigente in tema di Covid-19.

I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo, insieme ai colleghi specializzati del N.A.S., hanno riscontrato irregolarità sulle procedure adottate per garantire la sicurezza degli alimenti in un ristorante di via Boccea e in un bar di Circonvallazione Cornelia, entrambi gestiti da cittadini del Bangladesh. Anche in questi casi sono scattate delle salate sanzioni amministrative. 

In un minimarket di via Baldo degli Ubaldi, infine, i Carabinieri hanno sequestrato 33.000 buste in nylon non biodegradabili, quindi non più utilizzabili secondo la normativa attuale.

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