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Roma, la stagione balneare è cominciata ma…le spiagge libere sono piene di rifiuti (FOTO)

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Rifiuti sulla spiaggia

Roma. Finalmente, dopo l’ondata di maltempo che sembrava non lasciare tregua alla città ecco che il primo, caldo sole è arrivato. Con esso il desiderio di trascorrere una giornata al mare e per chi può anche un intero fine settimana, non si fa certamente attendere. Tuttavia ad accogliere i bagnanti che decidono di rilassarsi sugli arenili liberi del litorale un’amara e anche piuttosto maleodorante sorpresa. Infatti, molte spiagge libere sono, purtroppo, piene di rifiuti. Sacchetti di vario genere e colore misti a immondizia di ogni tipo fanno il loro trionfale ingresso in spiaggia, alla mercé di cittadini e turisti. 

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Spiagge libere colme di rifiuti

Diverse le decine di rifiuti che albergano incustoditi sulle spiagge libere che in quanto tali, spesso e volentieri, sono lasciate a se stesse. Il risultato è che gli arenili diventano un ricettacolo di immondizia: bottigliette e sacchetti di plastica, polistirolo, cartone e chi più ne ha più ne metta. Variegati gli oggetti visibili e che fanno compagnia ai bagnanti. Una compagnia, tuttavia, che si desidererebbe evitare. Ora, se nella migliore delle ipotesi – si fa per dire- ad essere ritrovata da cittadini e turisti è immondizia di vario genere non mancano, purtroppo, anche casi più gravi dove ad essere rinvenute sulla sabbia ci sono anche delle siringhe. Contingenze pericolose soprattutto se si tiene in considerazione che gli arenili sono frequentati anche da bambini e dalle loro famiglie. 

Le siringhe in spiaggia 

Siringhe in spiaggia sono ad esempio state rinvenute presso l’arenile Anema e Core, ex Faber, ad Ostia. Una situazione che nonostante la stagione sia appena cominciata appare già alquanto delicata e non lascia presagire, per le settimane a venire, dei rosei sviluppi. Inoltre, se a tutto questo si aggiunge anche la mancanza di bagnini che possano assicurare il servizio di salvataggio, quanto mai prezioso per evitare rischiosi incidenti, il quadro appare decisamente precario. 
 

Foto Facebook Paolo Ferrara 

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