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Roma, l’ex moglie di Casamonica denuncia il clan: “Non potevo uscire di casa, avrei preferito morire”

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L’ex moglie di R. Casamonica oggi è testimone di giustizia. Un ruolo, il suo, senz’altro chiave nel processo che vede imputati diversi membri del clan, accusati di usura, estorsione spaccio ed altri reati. Ora, la donna vive in una comunità protetta con le figlie e tempo fa si è rivolta ad un centro antiviolenza chiedendo aiuto per uscire dal clan e denunciando quanto era costretta a subire. A riportare la notizia è il Messaggero. 

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La denuncia da parte dell’ex moglie oggi testimone di giustizia

“Preferivo morire piuttosto che continuare a vivere così. Ho preso le bimbe, abbiamo fatto finta di andare a scuola, con due zainetti abbiamo lasciato quella casa”, queste le parole della donna nell’aula di tribunale dove si celebra il processo. La donna ha raccontato di aver iniziato la relazione con R. C. nel 2004, quando aveva 19 anni, e di essere venuta in Italia per stare insieme a lui. Inizialmente pensava che l’uomo fosse un imprenditore ma poi la verità è venuta a galla. In un primo momento, la vittima aveva accettato di gestire insieme al marito i giri di usura ma quando è stato arrestato non voleva più farlo ma il suocero l’avrebbe costretta a continuare. 

Le vessazioni della famiglia

La donna ha poi raccontato di essere stata vessata dalla famiglia del marito: non poteva avere denaro, uscire di casa se non per fare la spesa e nemmeno coltivare delle amicizie. Non sono poi mancate le minacce da parte dei suoceri. Intimidazioni con tanto di coltello avvenute anche davanti ai figli piccoli, nonché minacce di venir sfregiata con l’acido. Il marito ha poi deciso di divorziare, scelta di cui i suoceri hanno incolpato la donna rendendole di fatto la vita impossibile. Tuttavia, a seguito della numerose minacce che era costretta a subire, la donna ha avuto il rivolgersi ad un centro antiviolenza e di denunciare il clan. 

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