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Roma: «E’ esagerato, vada a casa e mangi noci». Ma era l’intervento fatto male, al 49enne gli amputano la gamba

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Ospedale Sant'Eugenio teatro di una storia di malasanità con un uomo a cui è stata amputata una gamba dopo l'intervento al femore

Una storia di presunta malasanità arriva da Roma con un uomo, all’epoca dei fatti 49enne, costretto a subire l’amputazione di una gamba dopo un intervento di routine andato male. Con in più la beffa, nonostante il dolore provato, di essere considerato “esagerato” dai medici. Medici, nove in tutto, che ora sono imputati in Tribunale con l’accusa di lesioni personali gravissime. 

L’intervento al femore dopo la caduta dalla bici 

La vicenda risale a setti anni fa. L’uomo, dopo una caduta dalla bici, era stato operato al femore all’Ospedale Sant’Eugenio di Roma. Una brutta caduta, aggravata dall’urto con un tombino. E’ necessario pertanto il trasporto al Pronto Soccorso: qui gli viene diagnosticata la “rottura del collo del femore” e subisce il conseguente intervento. 

Le complicazioni

L’operazione dovrebbe essere una di quelle considerate di routine ma qualcosa va storto. Come riporta il Messaggero l’allora 49enne inizia a stare male con tutta una serie di sintomi: giramenti di testa, respirazione irregolare, ma soprattutto dolori che non gli permettono di stare in piedi. Viene eseguita una TAC – con il paziente che si sarebbe sentito dire “ti abbiamo fatto il tagliando gratis” – che rivelerebbe una lesione al fegato di cui però l’uomo, secondo quanto dichiarato, non sarebbe stato informato.

I problemi al piede

Ma ciò che non torna nella situazione è il dolore al piede, lancinante. I suoi appelli però sarebbero caduti nel vuoto: «Mi consideravano uno esagerato», le parole dell’uomo davanti al Giudice. Ma la situazione peggiora sempre di più malgrado le analisi riportino un’alterazione dei valori di coagulazione, una riduzione delle piastrine ma soprattutto iniziano a formarsi sul piede delle chiazzature sospette. 

L’amputazione della gamba

Dopo due settimane dal primo intervento la situazione è critica. L’uomo arriva in chirurgia d’urgenza ma i medici tagliano corto secondo la testimonianza fornita: «Può andare a casa», sarebbe stato il responso. Con in più il consiglio dato alla moglie, che lo ha menzionato in aula, di “provare a cambiare dieta, mangiando delle noci”.

E arriviamo al drammatico epilogo di questa vicenda: un chirurgo vascolare finalmente si rende conto della gravità della situazione e fissa due interventi di rivascolarizzazione ma la gamba è orma compromessa: 21 giorni dopo l’intervento subisce in un’altra struttura l’amputazione dell’arto destro

La malattia e il processo

Oggi l’uomo ha 56 anni. Dopo questa vicenda ha sviluppato una malattia invalidante per la quale dovrà seguire cure tutta la vita. Per quanto riguarda il processo la prossima udienza è fissata per il 5 dicembre: in quell’occasione saranno ascoltati i medici finiti sul banco degli amputati.

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