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Roma, minaccia la compagna e la insegue con un coltello: ‘Devi morire’

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18enne violentata ad Anzio

Non riusciva a fermarsi, a placare quella furia e con tutte le sue forze ha iniziato a inveire contro la compagna. A minacciarla di morte, a massacrarla di botte e a intimorirla brandendo in mano un coltello. L’ennesima violenza, ancora una donna vittima. Questa volta siamo a Roma, in via Carlo Saraceni: è qui che nella notte dell’11 febbraio scorso, poco prima delle 2, una donna ha chiamato il personale sanitario del 118. Aveva bisogno di aiuto, ha composto velocemente quel numero con la speranza di essere ascoltata. Dall’altra parte della cornetta, in effetti, qualcuno ha sentito le sua urla disperate e ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. A quel numero non rispondeva più nessuno e si è temuto il peggio. 

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Uomo violento in via Carlo Saraceni a Roma 

Sul posto, in quell’abitazione, sono intervenuti gli agenti di Polizia, che hanno trovato l’uomo in giardino. Lui, con il coltello in mano, forte di quell’arma, stava inseguendo la compagna. E stava continuando a minacciarla. Poi, come se non bastasse, ha inveito anche contro i poliziotti: non voleva essere fermato, forse aveva in mente un piano. E nessuno poteva ostacolarlo: doveva fare del male, più di quanto stesse già facendo. 

L’arresto e la fine dell’incubo per la donna 

Con non poca difficoltà l’uomo è stato fermato e il coltello sequestrato. Lui, un peruviano classe 1986, è stato trasportato al Policlinico Tor Vergata per accertamenti, poi arrestato per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Ma anche per maltrattamenti nei confronti della compagna, una cubana del 1975.

La donna è stata soccorsa dal personale sanitario del 118 ed è arrivata in ospedale, al Policlinico Casilino, con un trauma cranico: lì è stata refertata con 30 giorni di prognosi. Quell’uomo l’ha massacrata di botte, l’ha minacciata e l’ha inseguita con un coltello. E, forse, non era neanche la prima volta che accadeva. Ora l’incubo è finito: lui è lontano da lei. Che potrà ricominciare finalmente a vivere e a respirare senza la paura di essere uccisa. Da quell’uomo che non la amava e che voleva solo distruggerla, annullarla. 

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