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Roma, operai Acea intervengono per un guasto e se ne crea uno più grande: 9 palazzi senz’acqua da ieri

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Grossa perdita d’acqua a Roma, in zona Nuovo Salario, dove un tombino all’interno di un condominio al civico 167 di via Montecervi Alto è “esploso” improvvisamente. La cosa “strana” è che il tombino ha iniziato a perdere un’enorme quantità d’acqua proprio subito dopo l’intervento dell’Acea.

Il racconto di un condomino

Come ci racconta uno dei condomini, infatti, «ieri pomeriggio, poco dopo le 14, sono intervenuti 3 operai dell’Acea e, subito dopo che questi sono andati via, l’acqua ha cominciato a zampillare fuori dal tombino, allagando l’ingresso del condominio. A quel punto, noi condomini abbiamo dovuto chiamare l’Acea e richiedere un intervento urgente».

Circa un’ora dopo gli operai di Acea sono tornati sul posto ed hanno constatato il grave guasto idrico. «Gli operai ci hanno detto che avrebbero dovuto staccare l’acqua per un tempo massimo di 8 ore, dato che il guasto era importante», prosegue il cittadino. «A detta dell’Acea, il tempo massimo previsto per gli interventi è di 8 ore. Non si può infatti privare i cittadini dell’acqua per un tempo superiore, soprattutto se non c’è preavviso. Tutti noi condomini ci siamo quindi fidati della ditta e abbiamo fatto poche scorte d’acqua, calcolando che intorno alla mezzanotte l’acqua sarebbe tornata».

«Al momento però sono trascorse 24 ore e l’acqua non è ancora tornata. L’Acea inoltre asserisce che gli operai stanno lavorando sul posto, mentre io che ci abito posso confermare che qui non c’è nessuno al lavoro per risolvere il problema. La perdita è stata chiusa, ma l’acqua non è tornata. Addirittura alcuni residenti lamentano il fatto che siano saltate le caldaie. Altri invece che al posto dell’acqua esca fango dai rubinetti. Abbiamo richiesto di mettere una botte idrica esterna, ma per Acea non sarebbe necessario. Il danno è esteso per tutti le palazzine che vanno dal civico 151 al 167, quindi per centinaia di persone. Decine di residenti hanno tempestato di telefonate l’Acea che, tuttora, non riesce a risolvere il nostro problema».

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