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Roma, rivoluzione immobiliare: case di lusso agli arabi, ma il mercato crolla del 21%

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Roma case di lusso 20230916 IlCorrieredellaCitta.com

Roma, il mattone vince solo se di lusso. La Città Eterna è sempre più un posto per ricchi: è boom di arabi fra gli investitori.

Roma è la città delle ombre. La “dolce vita” non si fa più alla luce del giorno, ma con il favore delle tenebre. Non si tratta soltanto di attività parallele e traffici, come i libri di De Cataldo e i faldoni in Tribunale hanno potuto descrivere, ma anche di compravendite necessarie a far fiorire o evolvere un mercato discontinuo ma pur sempre necessario. Parlare di utilità passa in secondo piano nel momento in cui vengono fuori le cifre: un attico a Piazza di Spagna costa oltre 4 milioni di euro.

500 metri quadrati, 8 camere da letto e 7 bagni. La terra del lusso è all’ombra del Colosseo: se certe cifre sembrano follia è soltanto perchè i romani sono rassegnati dalla congiuntura e da un tenore di vita che non “grida” più come nel recente (ancora non troppo lontano) passato. Prima la Città Eterna era fatta di Papi e matrone. Ora tocca agli arabi. Sono loro che, dopo aver preso d’assalto il calcio, puntano sul mattone. Gli investimenti hanno un senso di rassicurazione che nel business sa essere arma di compravendita: la credibilità passa dalle scelte che si fanno, nei rapporti e negli affari.

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Roma, il mattone pesa grazie agli arabi: tutti gli altri arrancano. Le stime

Per gli Sceicchi le due cose coincidono: non a caso gli immobili di lusso hanno registrato offerte superiori al 25% d’interesse da parte di note personalità saudite che vogliono arrivare nella Città Eterna per ammirarne le bellezze, magari dal proprio appartamento. Comprare un immobile di lusso come casa vacanze, oppure metterci qualcuno in avanscoperta nell’attesa di ulteriori business. Il piano è chiaro, ma è anche cristallino che, se la Capitale sorride grazie alla parte deluxe, a piangere è il piatto di tutti gli altri.

Coloro che non potrebbero più permettersi neppure di sognare: il mercato immobiliare per i “comuni mortali” – quelli che hanno ancora stipendi normali (tendenti al ribasso) – crolla inesorabilmente. Il 21% in meno di investimenti nell’ultimo anno è un campanello d’allarme non da poco. Gli Sceicchi non consolano, in questa città a due facce che per rifiatare un attimo ha bisogno di ospiti particolarmente magnanimi per cui il tempo non è denaro ma occasioni. Quelle che nessun altro sembra avere più in questa Roma cosmopolita, ma con tanti sospesi e qualche cicatrice che lo sfarzo non potrà occultare abbastanza.  

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