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Roma, scoperta ‘agenzia di servizi criminali’: furti seriali nei quartieri Prati, Esquilino e Marconi, 11 arresti

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Una vera e propria “agenzia di servizi criminali“, con persone specializzate nei vari settori. E queste “specifiche professionalità” erano molto apprezzate, tanto che la loro opera veniva utilizzata da due bande di malviventi che operavano a Roma, nei quartieri Prati, Esquilino e Marconi, entrambe dedite in furti soprattuto nei negozi. Ed ecco che c’era l’esperto di chiavi in grado di aprire qualsiasi serratura, che veniva chiamato all’occorrenza da un gruppo o dall’altro in modo da agevolare l’entrata nell’esercizio commerciale, o il ricettatore di fiducia, al quale entrambi i gruppi consegnavano i beni di provenienza furtiva in cambio del denaro.

Ma, dopo due anni di indagini, questa mattina i Carabinieri della Compagnia Trastevere hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, emessa – su richiesta della locale Procura della Repubblica di Roma – dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale in sede, nei confronti di 11 persone, di cui 10 in carcere e 1 destinato agli arresti domiciliari.

Le indagini dei Carabinieri

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione Porta Portese e guidate dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state avviate nel giugno 2019 a seguito di un furto perpetrato presso un’attività commerciale con la tecnica della cosiddetta “tagliata” della serranda.

I riscontri investigativi, oltre a individuare i responsabili di tale episodio, hanno consentito di identificare due gruppi di persone, collegate tra loro, dediti ai furti in esercizi commerciali molto diversi tra loro, scelti in base alla facilità con cui si riusciva ad entrare nel negozio, e in una occasione in abitazione, nei quartieri Marconi, Prati, Esquilino e di scoprire complessivamente 10 eventi delittuosi.

Nel corso dell’attività d’indagine, sono stati ricostruiti puntualmente i ruoli dei singoli nel contesto di ogni azione criminosa. Infatti, oltre a coloro che realizzavano materialmente il furto, sono stati individuati alcuni soggetti con “incarichi” particolari, i quali si rendevano disponibili a fornire le loro competenze indistintamente a un gruppo piuttosto che ad un altro. È così emersa la figura del ricettatore ovvero colui che era esperto nel “piazzare” la merce sottratta in modo da trarne profitto, l’esperto di serrature capace di forzare le saracinesche dei negozi e consentire l’ingresso ai complici e il “basista” ovvero colui che ideava i colpi da mettere a segno dopo aver svolto accurati sopralluoghi sui possibili obiettivi. 

Le bande rubavano di tutto, dalla merce ai soldi del fondo cassa, e sceglievano i negozi da derubare in base alla facilità con cui potevano entrare. L’ultimo colpo, quello in appartamento nel quartiere Prati, è stato un’evoluzione, che preparava i malviventi al salto di qualità: sono stati rubati gioielli, orologi preziosi e denaro. Nei 10 colpi il totale del valore della merce rubata ammonta a 100 mila euro. Le due bande erano formate da soggetti italiani, albanesi, slavi e rumeni.

 

 

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