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Roma, tentano un colpo nella sede di un’associazione animalista: beccati sul fatto e arrestati

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Carabinieri, furto sede associazione animalista

Si sono introdotti nella sede di un’associazione animalista di via Amante e hanno cercato di mettere a segno un furto. Credevano di poter agire indisturbati, una volta entrati da una porta finestra, hanno iniziato a cercare in giro per verificare quali potessero essere gli oggetti da rubare. Mai avrebbero immaginato che da lì a qualche minuto si sarebbero trovati di fronte i Carabinieri. Sono stati, infatti, i militari della Stazione di Roma Appia a intervenire e arrestare due cittadini romani di 19 e 21 anni, gravemente indiziati del reato di tentato furto aggravato in concorso.

I Carabinieri sono intervenuti dopo aver visto strani movimenti e sentito rumori

Nello specifico, i Carabinieri nel transitare in via Amante hanno notato dei movimenti e rumori sospetti che provenivano dall’interno del Centro Unico Polivalente dove ha sede un’associazione di quartiere animalista. Segnali che non hanno potuto ignorare e per i quali hanno deciso di effettuare un controllo approfondito in quei locali.

I militari hanno beccato i due giovani ladri in flagranza

Durante la perquisizione gli uomini dell’Arma hanno sorpreso e bloccato i due giovani, mentre erano intenti a rovistare nei locali dell’associazione, dove si erano introdotti dopo aver forzato una porta finestra. Per i due sono scattate le manette, mentre il rappresentante legale dell’associazione ha presentato regolare denuncia querela.

Il giudice ha convalidato l’arresto dei due ragazzi

Dopo aver trascorso qualche ora nelle camere di sicurezza della caserma dei Carabinieri i due giovani ladri sono dovuti comparire davanti al giudice del tribunale di piazzale Clodio a Roma per rispondere del reato che gli veniva contestato. Il magistrato, dopo aver esaminato le prove a carico dei due, si è pronunciato con la convalida dell’arresto per entrambi.

Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati devono considerarsi innocenti fino ad eventuale condanna definitiva.

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