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Roma, tifosi olandesi distruggono un bus Atac: ‘Devono pagare i danni’

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Bus Atac distrutto dai tifosi del Vitesse

Corse ‘ballerine’, mezzi che prendono fuoco, liti per mascherine non indossate correttamente e un trasporto pubblico spesso preso di mira nella Capitale. Quasi una strana quotidianità, quella fatta di disagi e problemi che i pendolari non riescono più a tollerare. A tutto questo, a una routine già di per sé complicata, si aggiungono gli atti di vandalismo di chi arriva come turista. Di chi dovrebbe ammirare le bellezze di Roma, respirare la storia della città eterna. E non certo distruggere quello che trova. 

Roma-Vitesse e i vandali sui bus Atac

E invece, alcuni tifosi olandesi del Vitesse dopo la partita di ieri sera allo Stadio Olimpico per la gara di Europa Conference League hanno pensato bene di danneggiare l’autobus della linea 7605 dell’ Atac. E qui hanno divelto mancorrenti, pannelli, cielo vettura. Immagini pubblicate dall’assessore Eugenio Patané, che ha condannato a gran voce l’episodio. Un episodio che ci riporta indietro nel tempo quando, nel 2015, alcuni ultrà, sempre olandesi, del Feyenoord avevano devastato il simbolo di Piazza di Spagna, la fontana della Barcaccia. “Risulta danneggiato il pannello divisorio disabili della vettura 4458, del deposito di Tor Sapienza, e l’indicatore fermata prenotata della 3086 del deposito di Grottarossa. Sono immagini, purtroppo frequenti – tuona Patanè sui social – Mi auguro che anche questa volta le autorità preposte si attivino per individuare i responsabili dell’accaduto e chiedere loro i danni per il ripristino delle vetture danneggiate”. 

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La distruzione della ‘Barcaccia’

Nel 2015 alcuni tifosi olandesi avevano messo a ferro e fuoco Piazza di Spagna e avevano danneggiato la fontana della Barcaccia. Poi, dopo ben 6 anni dall’episodio i sei ultrà erano stati condannati con pene fino a 4 anni. Perché è bene che ci sia il tifo, che si sostenga la squadra del cuore, ma questo non deve mai sfociare in rabbia, vandalismo, distruzione. E purtroppo episodi del genere accadono sempre troppo spesso, quasi a dimostrazione che la storia del passato non abbia insegnato nulla. 

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