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Roma, volontaria aggredita da un pitbull: è gravissima

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E’ stata aggredita e ferita gravemente al volto e alle braccia mentre la portava a fare la passeggiata quotidiana e adesso, dopo un intervento chirurgico eseguito d’urgenza, è ricoverata nel reparto di rianimazione del Policlinico Gemelli, dove era stata portata in eliambulanza in gravissime condizioni.

E’ successo giovedì 25 marzo a Roma, al Canile Valle Grande di via Paravia, all’Olgiata, dove Amalia Ceci, una volontaria di 65 anni, è stata aggredita e morsa da Frida, un pitbull di circa quattro anni di età che la donna aveva preso per una sgambata. L’animale, senza un apparente motivo, ha attaccato la donna: si è avventato su di lei, azzannandola sul volto e sulle braccia, staccandole un orecchio e maciullandole le braccia con i denti. Le urla della 65enne hanno richiamato due operatori, che sono accorsi e sono riusciti ad evitare la tragedia: ancora poco e la donna poteva morire.

Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 con l’ambulanza, ma le condizioni della donna erano troppo gravi ed è stato richiesto l’intervento di un’eliambulanza, che l’ha trasportata al Policlinico Gemelli, dove è stata operata d’urgenza per salvarle un braccio che altrimenti sarebbe dovuto essere amputato.

Sulla pagina Facebook del canile la vicenda viene riportata in modo molto discreto.

«Lo scorso giovedì alle ore 10, durante le consuete attività di accudimento dei cani senza famiglia ospitati nel canile Valle Grande di Roma, si è verificato un grave incidente – si legge nel post – Un volontario con esperienza pluriennale maturata in canile è stato aggredito in una delle aree di sgambamento da uno dei cani ospitati in struttura che lo stesso accudiva da ormai un anno. 

La presenza costante in canile di educatori cinofili ha permesso di scongiurare l’irreparabile: due professionisti sono intervenuti immediatamente portando in salvo il volontario e mettendo in sicurezza il cane nel proprio box.
Il cane che si è macchiato di questo episodio di aggressione era stato scrupolosamente valutato e attenzionato dai nostri professionisti con apposito bollino e per questo affidato alle sole cure di educatori cinofili esperti e del volontario aggredito anch’egli molto esperto. Nel corso delle ultime 108 sessioni di lavoro cane/volontario non erano emerse criticità o segnali di disagio. L’imponderabile e l’imprevedibile sono sempre dietro l’angolo e questo episodio ha profondamente segnato il nostro team.
Siamo rinfrancati dalla tempestività e dalla professionalità con cui i nostri educatori cinofili sono intervenuti, rassicurati dalla valutazione dagli stessi effettuata e dalla decisione presa mesi fa, di limitare l’accesso a quel cane solo ad un gruppo ristretto di soggetti esperti.
Tutte le nostre attenzioni e i nostri pensieri vanno al volontario che speriamo con tutto il cuore si riprenda presto». 

Ma la vicenda avrà probabilmente risvolti giudiziari.
 
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