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Scontri alla Sapienza, sit-in a piazzale Clodio per sostenere gli studenti arrestati

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Manifestazione studenti pro Palestina a La Sapienza

Gli studenti non sembrano intenzionati a desistere di fronte al loro obiettivo di fermare gli accordi tra Italia e Israele. E stamattina si sono ritrovati fuori al Tribunale, in piazzale Clodio, dove due manifestanti arrestati ieri pomeriggio durante gli scontri che si sono registrati alla Sapienza, verranno giudicati con rito direttissimo.

proteste a La Sapienza
Due studentesse si incatenano davanti all’ingresso del rettorato dell’Università La Sapienza per protesta contro gli accordi con Israele – credit: ANSA/FABIO CIMAGLIA

 

Quella di ieri per gli universitari, voleva essere una manifestazione in cerca di risposte, ma invece è diventato uno scontro tra studenti e forze dell’ordine. E allora oggi il sit-in prosegue fuori al Palazzo di giustizia, per dare sostegno agli arrestati e portare avanti la lotta palestinese.

Gli scontri nel pomeriggio di ieri

Ieri pomeriggio, alle 15, era annunciata la riunione del Senato accademico all’Ateneo. E in 300 hanno cercato di fare irruzione nel Rettorato, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. A seguire si sono spostati in corteo all’interno dell’Università e, infine, hanno raggiunto il Commissariato. Fatti sui quali sono voluti intervenire anche i sindacati di Polizia, in particolare Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato.

Il sindacato Fsp Polizia insorge contro i manifestanti

“L’ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell’ordine, ieri alla Sapienza, che – ha commentato quanto accaduto il segretario generale Fsp – non ammette alcun tipo di polemica o dibattito: non c’è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere. Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati. La folla è un pericolo se viola le regole della sicurezza, non impugnare un’arma – e ci mancherebbe pure! – non vuol dire poter fare qualsiasi cosa senza alcun limite. Vogliamo una legge che imponga una distanza minima fra i manifestanti e gli operatori in servizio d’ordine”.

Il segretario generale del sindacato: ‘Gli operatori in divisa non devono essere toccati’

Valter Mazzetti, di fronte a quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri, ritiene: “Non è più possibile rimanere a guardare questi scempi continui contro i colleghi che fanno ordine pubblico. E’ ora di prendere seri provvedimenti. Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere. Ci aspettiamo punizioni più certe e severe per chi li aggredisce, e chiediamo a gran voce che si codifichi l’obbligo di mantenere la distanza dagli appartenenti alle Forze dell’ordine”.

 

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