Gli studenti non sembrano intenzionati a desistere di fronte al loro obiettivo di fermare gli accordi tra Italia e Israele. E stamattina si sono ritrovati fuori al Tribunale, in piazzale Clodio, dove due manifestanti arrestati ieri pomeriggio durante gli scontri che si sono registrati alla Sapienza, verranno giudicati con rito direttissimo.
![proteste a La Sapienza](https://www.ilcorrieredellacitta.com/wp-content/uploads/2024/04/manifestanti-palestina-libera.jpg)
Quella di ieri per gli universitari, voleva essere una manifestazione in cerca di risposte, ma invece è diventato uno scontro tra studenti e forze dell’ordine. E allora oggi il sit-in prosegue fuori al Palazzo di giustizia, per dare sostegno agli arrestati e portare avanti la lotta palestinese.
Gli scontri nel pomeriggio di ieri
Ieri pomeriggio, alle 15, era annunciata la riunione del Senato accademico all’Ateneo. E in 300 hanno cercato di fare irruzione nel Rettorato, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine. A seguire si sono spostati in corteo all’interno dell’Università e, infine, hanno raggiunto il Commissariato. Fatti sui quali sono voluti intervenire anche i sindacati di Polizia, in particolare Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato.
Il sindacato Fsp Polizia insorge contro i manifestanti
“L’ennesima manifestazione scaturita in brutali violenze contro le Forze dell’ordine, ieri alla Sapienza, che – ha commentato quanto accaduto il segretario generale Fsp – non ammette alcun tipo di polemica o dibattito: non c’è alcuna giustificazione possibile per chi comportandosi come è accaduto ieri non fa altro che delinquere. Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi feriti e ribadiamo che la misura è colma, i poliziotti sono stanchi di dover subire queste continue orde barbariche che si nascondono dietro al vessillo di studenti non violenti e disarmati. La folla è un pericolo se viola le regole della sicurezza, non impugnare un’arma – e ci mancherebbe pure! – non vuol dire poter fare qualsiasi cosa senza alcun limite. Vogliamo una legge che imponga una distanza minima fra i manifestanti e gli operatori in servizio d’ordine”.
Il segretario generale del sindacato: ‘Gli operatori in divisa non devono essere toccati’
Valter Mazzetti, di fronte a quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri, ritiene: “Non è più possibile rimanere a guardare questi scempi continui contro i colleghi che fanno ordine pubblico. E’ ora di prendere seri provvedimenti. Gli operatori in divisa non devono essere toccati, chi partecipa a qualsiasi manifestazione deve restare rigorosamente lontano da donne e uomini che svolgono un servizio per la collettività e non possono puntualmente subire violenza di ogni genere. Ci aspettiamo punizioni più certe e severe per chi li aggredisce, e chiediamo a gran voce che si codifichi l’obbligo di mantenere la distanza dagli appartenenti alle Forze dell’ordine”.