Home » News Roma » Si finge della Cri per raccogliere fondi: è una truffa, era dipendente dell’agenzia funebre

Si finge della Cri per raccogliere fondi: è una truffa, era dipendente dell’agenzia funebre

Pubblicato il
Tribunale di Roma

In veste di sedicente caporal maggiore della Croce Rossa Italiana raccoglieva fondi fingendo che dovessero servire per fare fronte all’emergenza per il terremoto che aveva colpito l’Albania nel 2019. In verità si tratta dell’ex dipendente di un’agenzia funebre che oggi è a processo davanti al tribunale di Roma per tentata truffa e usurpazione di titoli.

Le richieste di fondi come caporal maggiore della Cri

Francesco G., sui social, faceva appello al buon cuore delle persone e si spacciava per un esponente dell’organizzazione umanitaria, per raccogliere fondi da destinare al popolo albanese, travolto dal sisma. In verità l’uomo non aveva mai ricoperto alcun ruolo nella Cri e il conto sul quale dovevano essere versati i soldi era il suo.

Una storia di dolore reale, quella del terremoto del 26 novembre del 2019, nel quale sono morte 51 persone e la richiesta di aiuto del governo di Tirana per aiutare i sopravvissuti e fare fronte alla situazione di emergenza. Gli aiuti arrivano da tutta Europa e non manca all’appello l’Italia. In questo contesto il falso caporal maggiore della Cri posta richieste di aiuto sui social.

Una serie di post per sensibilizzare l’opinione pubblica e donare fondi

‘Inviare personale C operativo per aiuti di soccorso rinforzi per Terremoto in Albania. Grazie’ scrive in un primo post sollecitando il supporto delle varie associazioni della Croce Rossa Italiana, come riporta Il Messaggero. Non finisce qua, anzi è solo l’inizio di una serie di post che sono diretti a sensibilizzare l’opinione pubblica nel tentativo di raccogliere soldi.

In un altro post saluta tutti, sottolineando che sta partendo per l’Albania a dare aiuto e a seguire il messaggio nel quale chiede una donazione ‘ un gesto d’amore x Natale. Dona almeno un euro a tutte le persone bisognose x diffondere panettoni nel mondo’. In tutti i post c’è la sua foto con tanto di logo dell’associazione sulla divisa e, nell’ultimo, anche gli estremi di una Post Pay, la sua…

Ora rischia una condanna per tentata truffa e anche per usurpazione di titoli, lui che nella Croce Rossa non rivestiva alcun titolo, mentre tutti i messaggi sui social che riguardavano questa sua campagna umanitaria sono stati rimossi.

Truffa delle cravatte griffate a Roma, cittadino perde 420 euro per tessuti di pessima qualità: arrestato 51enne

Impostazioni privacy