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Uomini gay adescati in chat, picchiati e rapinati: la banda colpiva anche a Monterotondo

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rapina con coltello e accetta a un bar di latina

Si erano conosciuti tramite un app di incontri e avevano deciso di darsi appuntamento. Nulla aveva lasciato intendere quali fossero in realtà le intenzioni dell’interlocutore. A finire nel tranello di una banda di malviventi un uomo di 34 anni, adescato prima e rapinato poi – non senza violenza e minacce – da tre uomini, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni. Ora però i loro sporchi giochi sono finiti in quanto i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti delle 4 persone che ora dovranno rispondere di rapina consumata. Essenziale ai fini delle indagini la denuncia della vittima, grazie alla quale si è riusciti ad identificare gli aggressori. 

Uomini adescati in chat con App di incontri ai Castelli: appuntamenti-trappola di notte per aggredirli e rapinarli (VIDEO)

La pericolosa conoscenza sull’app di incontri 

Infatti, a seguito dell’accaduto, la vittima si è prontamente rivolta alla forze dell’ordine, denunciando quanto subito ai carabinieri della Stazione di Monterotondo. I fatti risalgono allo scorso 26 febbraio. I malviventi hanno approfittato del buio della notte per agire indisturbati e poche ore prima dei fatti, il 34enne era stato rapinato. Come anticipato, la vittima tramite una app per incontri tra uomini è entrata in contatto con una persona e dopo essersi scambiati dei messaggi hanno preso accordi per fissare un incontro. 

L’incontro e la rapina 

L’incontro è avvenuto in tarda serata e la vittima è salita bordo dell’autovettura guidata dall’uomo, che poi si accertava avere 20 anni. Dopo circa cento metri, il conducente fermava l’autovettura in un parcheggio isolato ed è in questo momento che le cose hanno iniziato a prendere una piega inaspettata e violenta. Infatti, appena fermi, dal retro dell’autovettura sbucavano altri tre uomini (di età compresa tra 20 e 23 anni) che aggredivano la vittima e, con violenza e minacce, la rapinavano di vari oggetti, anche dopo averla costretta a recarsi a casa per consegnare altri oggetti, compresa la carta di credito.

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Le indagini e i precedenti

La vittima, con immediatezza, denunciava i fatti ai Carabinieri offrendo numerosi particolari che consentivano di avviare serrate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, all’esito delle quali venivano identificate le 4 persone destinatarie della misura cautelare; si accertava, inoltre, tramite uno scambio informativo con altri reparti dell’Arma dei Carabinieri, che i 4 erano stati fermati dai Carabinieri di Castel Gandolfo lo scorso 16 marzo con analoghe accuse.

L’importanza della denuncia 

Alla luce dei fatti, è importante sottolineare che Carabinieri e Procura hanno individuato le 4 persone, oggi gravemente indiziate di rapina, grazie alla pronta denuncia della vittima, laddove i rapinatori confidavano sulla mancata segnalazione proprio per le modalità con cui era avvenuto l’incontro. Va, dunque, dato atto alla vittima di avere riposto fiducia nelle istituzioni.

 

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