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Anzio, ambulanze bloccate al Pronto Soccorso: papà e bimbo positivo al Covid in attesa per oltre sei ore

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Ambulanze in attesa per ore all'esterno ospedali Lazio UGL stato di agitazione

In attesa fermi in ambulanza per oltre sei ore. E’ questa l’odissea vissuta oggi da un papà all’Ospedale di Anzio insieme a suo figlio: il piccolo, di circa 4 anni positivo al Covid, è in attesa del trasferimento al Bambino Gesù a Palidoro ma mancando una stanza idonea dove farli attendere l’unica soluzione è quella di rimanere sul mezzo del 118. Un disagio di non poco conto ma purtroppo non una novità. 

Ambulanze ferme davanti all’Ospedale Riuniti: il caso

Anche ieri infatti diverse ambulanze sono rimaste ferme al Pronto Soccorso in attesa di posti liberi. Nell’arco della giornata si sono toccate punte fino a cinque ambulanze del 118 ferme – provenienti anche da Pomezia e Ardea – presso l’ospedale di Anzio con barelle bloccate in pronto soccorso lasciando di fatto il litorale scoperto per le emergenze. E alcune, di nuovo, anche con pazienti Covid a bordo. 

Colto da malore attende 40 minuti l’arrivo dell’ambulanza

Un caso emblematico di questa situazione è avvenuto del resto appena tre giorni fa. Un uomo colto da malore a Nettuno dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid in una farmacia ha dovuto attendere oltre 40 minuti l’arrivo di un’ambulanza. Chiamato infatti immediatamente il 118 per far arrivare un’ambulanza, purtroppo nessuna era disponibile sul territorio.

Quelle presenti erano infatti tutte impegnate in altri interventi o in sosta – con i pazienti all’interno – al pronto soccorso dell’Ospedale Riuniti. Come del resto accaduto anche nelle 48 ore successive. Sempre lì cioè dove oggi papà e figlio hanno trascorso gran parte della giornata in attesa dell’agognato posto letto.

Mezzi del 118 in coda davanti agli Ospedali: a Roma le stesse scene

Il caos riguarda da giorni tutta la Capitale e questo nonostante lo scoccare del secondo anno della pandemia. Pazienti costretti anche qui ad attendere ore e ore dentro le ambulanze in attesa che la situazioni si sblocchi. E a catena ne risente tutto il sistema perché il mezzo fermo non può coprire le esigenze del territorio, non solo quelle legate al Covid ma anche per gli altri interventi di tipo tradizionale: come nel caso degli incidenti, con lunghissime per ricevere un soccorso.

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