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Apre oggi il pronto soccorso al Campus Biomedico, Zingaretti: ‘Ce l’abbiamo fatta’

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Apre oggi il DEA, il nuovo pronto soccorso del Campus Bio Medico di Roma, che andrà a servire, oltre ai cittadini di Trigoria, Spinaceto e Vallerano, il bacino d’utenza di Pomezia.

‘Ce l’abbiamo fatta, era una sfida di cui si parlava da anni. C’è volta passione, determinazione e la voglia di portare avanti un grande progetto strategico come questo. Il Campus è stato un pilastro anche nella lotta al Covid. L’apertura del nuovo pronto soccorso è figlia di una storia collettiva della nostra comunità, una vera e propria conquista. Nulla era scontato, quando sono diventato presidente del Lazio il sistema sanitario era fragile anche se aveva delle eccellenze. Continueremo ad investire sempre. Si apre ora – dichiara il Presidente Zingaretti – una stagione straordinaria, 110 milioni di euro investiti per il futuro sull’edilizia sanitaria, per migliorare le strutture e rendere più moderne le tecnologie’. 

Ecco, dunque un nuovo Pronto soccorso per Roma. All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il Vice Ministro alla Salute Pierpaolo Sileri, il sindaco di Roma Virginia Raggi e l’assessore Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato.

Apre oggi il DEA, il nuovo pronto soccorso del Campus Biomedico

Accogliente, sicuro e dotato delle più recenti tecnologie, si rivolge a un bacino potenziale di circa 300mila residenti per un afflusso stimato in 45mila accessi annui. Sono i primi numeri che descrivono il nuovo Pronto soccorso attivo dalle ore 18.00 dell’1 settembre 2020, un Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) di primo livello sviluppato su 2100 metri quadrati completamente integrati nell’edificio del Policlinico, accreditato Joint Commission International, e realizzato seguendo i più aggiornati modelli organizzativi, tecnologici e di triage. Inserito nel territorio della Asl Roma 2 che conta 1,3 milioni di abitanti, in via àlvaro del Portillo 192, zona Trigoria, che conta 1,3 milioni di abitanti, il Pronto soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico accresce l’offerta di sanità pubblica del quadrante sud ovest della Capitale (Eur, Spinaceto, Mostacciano, Laurentino, Pontina) in risposta ai bisogni di salute delle persone. Con uno sforzo progettuale e realizzativo durato fino alle scorse settimane il Pronto soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico si è adeguato alle più recenti disposizioni della Regione Lazio per garantire la massima sicurezza a tutti i pazienti che accedono alla struttura sanitaria di Trigoria, ospedale sicuro.

Il Pronto soccorso amplia la rete dell’Emergenza-urgenza di Roma mettendo a disposizione della collettività un nuovo DEA di I livello. E’ inserito nelle reti tempo-dipendenti della Regione Lazio per assicurare cure tempestive per tutte le patologie e, in particolare, per quelle:

  • cerebro-vascolari acute (ictus),
  • vascolari acute (aneurismi),
  • cardiopatie acute (infarti),

oltre che per tutti i casi di traumatologia e di patologie chirurgiche acute.

Con l’attivazione del nuovo DEA, il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico vede anche l’apertura di un nuovo reparto di medicina d’urgenza. La struttura del nuovo Pronto soccorso, dispone di una sala operatoria dedicata posta nelle immediate vicinanze dell’alta intensità così come la Radiologia interventistica e l’Emodinamica. Il nuovo Dea del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico può contare inoltre su un servizio di Diagnostica per immagini dedicato dotato di una TAC 300 strati ad altissime prestazioni.

Tra gli elementi caratterizzanti: l’organizzazione del flusso dei pazienti per livelli di gravità (suddivisa in medio-bassa e alta intensità). Grande attenzione è stata dedicata alla privacy, al comfort e al benessere dei pazienti con la predisposizione di aree OBI (Osservazione Breve Intensiva) da 7 letti per chi necessita di un periodo di osservazione maggiore e di una Holding Area da 14 letti separati tra uomini e donne per chi attende il posto letto per il ricovero o il trasferimento in altre strutture in caso di mancanza di posto letto disponibile.

Due i percorsi separati previsti: un percorso febbre creato per gestire in sicurezza gli accessi al Pronto soccorso riducendo al massimo i rischi in questo periodo caratterizzato dalla pandemia Covid-19. Un secondo percorso è costituito dal Box rosa dedicato alle donne vittime di violenza.

Il percorso protetto febbre realizza un itinerario obbligato per tutti creando un passaggio di pre-triage tra l’esterno e la struttura sanitaria grazie al quale è possibile separare completamente i flussi al loro arrivo, prima ancora di essere sottoposti al triage, inviando i pazienti sospetti verso un itinerario dedicato, isolato, confortevole e diverso da quello dei pazienti che non presentano caratteristiche di rischio.

All’interno del Dea il triage è dotato di sale di prima visita, accoglienza con area ristoro, monitor e display informativi insieme a spazi comodi e disegnati come piccoli salotti. Importante anche l’investimento sull’accessibilità: nel parcheggio del Pronto soccorso saranno presenti stalli riservati a persone con disabilità e un parcheggio rosa.

L’eliporto è posto a pochi metri dall’ingresso del Dea e permetterà l’utilizzo delle eliambulanze.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il vice ministro alla Salute Pierpaolo Sileri, il sindaco di Roma Virginia Raggi, l’assessore alla Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, la direttrice generale della Asl RM2 Flori Degrassi. Per l’Università Campus Bio-Medico di Roma erano presenti il presidente Felice Barela, il direttore generale del Policlinico Paolo Sormani, il rettore Raffaele Calabrò e il direttore sanitario Lorenzo Sommella.

Mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare con delega alla pastorale sanitaria, ha benedetto la struttura.

“Siamo felici di poter dare questo ulteriore contributo al nostro Servizio Sanitario – ha detto Felice Barela, presidente dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Siamo fieri di essere parte di questa squadra, come uno dei nodi di questa “rete di protezione” dei nostri concittadini. Nel caso delle Università si aggiunge anche la missione formativa delle nuove generazioni di medici, di infermieri, di tecnici e di altri operatori sanitari, competenti e motivati, di cui il Paese ha tanto bisogno. Abbiamo concentrato molti sforzi in questo progetto, che consentirà al Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di offrire un’assistenza sanitaria ancora più ampia e pronta a rispondere alle esigenze di tutti, mettendo sempre in primo piano la centralità della persona, coerentemente con la mission che sin dalle origini abbiamo sempre cercato di portare avanti”.

“Dopo 26 anni dall’apertura, il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico entra nelle reti tempo dipendenti e può offrire i propri servizi ai numerosi cittadini che accorreranno alle nostre cure in condizioni di emergenza ed urgenza – ha detto Paolo Sormani, direttore generale del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico -. Il Pronto Soccorso che inauguriamo oggi vuole essere un Pronto Soccorso che accoglie, ascolta, comunica, si fa carico, assiste e cura. Accanto ai 2.100 metri quadrati del Pronto Soccorso Sicuro Covid Free, nel mese di luglio abbiamo costruito un Percorso Protetto Covid – totalmente separato – di 300 metri quadrati, con pretriage, valutazione, osservazione con 10 postazioni ed Holding Area Covid da 2 postazioni, per i pazienti che dovessero risultare positivi al tampone, da trasferire pertanto in un ospedale Covid”.

App per seguire il paziente

Si chiama “PS Campus Bio-Medico – Il tuo percorso nel DEA” l’applicazione per IOS e Android, sviluppata in collaborazione con Sistemi Informativi e IBM, che permetterà agli accompagnatori dei pazienti del Dipartimento Emergenza e Accettazione del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di rimanere aggiornati in tempo reale sullo stato di salute e sul percorso clinico che il proprio congiunto sta effettuando all’interno del Pronto Soccorso. Grazie a un codice personale, assegnato al momento del triage, il paziente potrà decidere se e con chi condividere il suo identificativo permettendo al proprio accompagnatore di monitorare in ogni istante la situazione attraverso il proprio smartphone. Tra i servizi disponibili all’interno dell’app “PS Campus Bio-Medico – Il tuo percorso nel DEA” la verifica dell’affluenza al Pronto Soccorso e la possibilità di conoscere le farmacie di zona, le informazioni sui parcheggi, i servizi di bar, ristorazione e cappellania del Policlinico e le strutture alberghiere convenzionate con il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico.

Per gestire in sicurezza gli accessi al pronto soccorso riducendo al massimo i rischi in questo periodo caratterizzato dalla pandemia Covid-19 il Pronto Soccorso del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, nel rispetto delle indicazioni della Regione Lazio e anche in forza dell’esperienza sviluppata come ospedale sicuro nei primi mesi del 2020, si è dotato di un percorso protetto in grado di distinguere, in base ai sintomi, i flussi all’arrivo già prima del Triage, in modo da poter offrire a tutti i pazienti del Pronto soccorso una struttura ancora più sicura.

Il percorso protetto realizza un itinerario obbligato per tutti creando un passaggio di pre-triage tra l’esterno e la struttura sanitaria grazie al quale sarà possibile separare completamente i flussi al loro arrivo, prima ancora di essere sottoposti al triage, incanalando i pazienti sospetti verso un itinerario dedicato, isolato, confortevole e diverso da quello dei pazienti che non presentano caratteristiche di rischio.

Il percorso protetto dispone di spazi per l’attesa, 10 posti di stazionamento in barella o poltrona e 2 posti per i positivi in attesa di trasferimento presso altro ospedale. Il percorso protetto è articolato in tre aree principali:

  • area pretriage per pazienti deambulanti, nell’area antistante l’ingresso pedonale e nella camera calda per pazienti barellati o non deambulanti;
  • area di valutazione posta in continuità con la camera calda dove sarà possibile effettuare il primo approfondimento diagnostico ed eventualmente il tampone naso faringeo;
  • area di stazionamento dove i pazienti potranno attendere la risposta agli esami effettuati in attesa di definire se si tratti di un caso Covid-19 o di altra patologia.

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