Fa ancora discutere la vicenda della bambina disabile che, due giorni fa, non è potuta andare in gita scolastica con il resto dei suoi compagni di scuola, restando da sola in classe.
Ma stavolta il dito non viene puntato contro la scuola, le istituzioni o la “poca sensibilità” degli atri genitori che fotografavano i propri figli festosi mentre stavano partendo per Ostia, bensì contro la madre della piccola Ilary, la bimba malata di tetraparesi spastica.
Federica D’orta, mamma di Ilary, aveva infatti ripreso con una diretta Facebook la partenza degli altri bambini, urlando la sua rabbia per il fatto che sua figlia, al contrario, era costretta a restare a scuola.
Ma i genitori degli altri bambini hanno fornito un’altra versione dei fatti, che per rispetto del codice deontologico pubblichiamo integralmente.
“In relazione a quanto accaduto l’altro ieri mattina presso il plesso di via Tanaro, e a fronte delle numerose ingiurie che sono state rivolte ai genitori degli alunni che sono andati in gita, il tutto avvenuto dopo la messa in rete della ripresa effettuata con il telefonino dalla mamma della bambina disabile coinvolta nella spiacevole disavventura, tra l’altro senza chiedere alcun consenso alle numerose persone presenti, tutti i genitori e le famiglie coinvolte desiderano precisare quanto segue:
– le classi riprese e menzionate sui diversi giornali (3B e 3C) NON erano a conoscenza della problematica legata al sequestro del pullman adibito al trasporto della bambina disabile; mentre la classe 3E (sezione della bambina) ha offerto insieme alla scuola soluzioni alternative per ovviare al problema, soluzioni tutte categoricamente rifiutate dai genitori della stessa.
Ci dispiace per l’accaduto ma ci sentiamo indignati e amareggiati per tutte le offese che ci sono state rivolte pubblicamente. Pertanto ci aspettiamo delle scuse pubbliche da parte di chi ha espresso commenti sgradevoli ma in particolar modo da colei che ha veicolato sul web immagini di minori (senza alcun consenso) esponendoli alla gogna mediatica senza alcuno scrupolo.
firmato
I genitori delle classi 3B-3C-3E”