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Ariccia, “Dona un respiro”: donato autorespiratore e altro materiale alla terapia intensiva del NOC

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Questa mattina, presso l’ex reparto Covid 19 dell’ospedale dei Castelli i volontari della Croce Rossa, Comitato Comuni dell’Appia e la Confraternita Misericordia di Ariccia. Con una breve cerimonia hanno consegnato un autorespiratore e altri importanti e preziosi materiali sanitari (carrelli con monitor e computer per la centrale video di controllo ) acquistati con la raccolta fondi di beneficenza denominata “Dona un Respiro” .

Presenti l’ex vice sindaca di Ariccia Elisa Refrigeri, che insieme all’ex assessore Emilio Tomasi e alla consigliera comunale Francesca Monosilio avevano seguito il progetto. La raccolta fondi, organizzata congiuntamente con la Confraternita Misericordia e Cri Comitato Comuni dell’Appia, era stata aperta in piena emergenza COVID-19 . Ed era inizialmente destinata all’acquisto di un respiratore polmonare, a cui si è aggiunto, grazie alla grande partecipazione con oltre 15 mila euro raccolti, anche l’acquisto di 10 carrelli porta-monitor e conclusa infine con una ulteriore donazione di una industria di condizionatori della zona dei dei Piani di Santa Maria (Ariccia) la Daikin Applied Europe ( la più grande d’Europa ) che ha permesso di acquistare anche una centrale di monitoraggio, con computer e video, tutto per il reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale dei Castelli.

Presenti alla consegna, anche il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, i medici dell’ex reparto covid e della terapia intensiva, alcuni dirigenti sanitari, l’imprenditore Claudio Capozio e altri operatori sanitari, che hanno ringraziato emozionati i donatori e tutti i cittadini che hanno partecipato alla raccolta fondi . Mostarda dopo questo intervento, si è recato alla premiazione degli operatori sanitari da parte dell’associazione artistica ” Io Creo”, in aula magna, ed ha detto : “E’ stata una lotta forte, intensa, ma siamo riusciti a fronteggiarla, grazie al duro lavoro di ognuno di voi, impegnati in vari reparti di emergenza e in strada.

La lotta non è vinta, ci sono ancora diversi casi di importazione dai paesi asiatici, bangladesh, India e anche da molti paesi dell’est europa, ed anche alcuni casi di italiani, riferiti agli accessi ai pronto soccorso, ai drive in del Noc e di Anzio, ai tamponi fatti in casa e a domicilio, nelle case di riposo, ma la situazione è comunque sotto controllo, ed ora si sa come affrontare meglio la malattia. Ma non dobbiamo mai abbassare la guardia e tenere alta l’attenzione, soprattutto voi operatori sanitari che operano in prima persone dei nostri ospedali. Come da disposizioni nazionali e regionali per il Lazio, tutti coloro che arrivano da i paesi sopra citati e dall’estero nella nostra Regione devono essere censiti, tamponati col test covid sars 2 e messi in isolamento finchè non si ha la sicurezza che siano positivi. Altrimenti il virus potrebbe tornare a crescere, e non possiamo permettere questo, dopo il gran lavoro fatto per contenerlo.” Di recente secondo i dati dell’assessorato alla salute Lazio, sono stati una trentina i casi accertati nella Asl Roma 6 negli ultimi 10 giorni, tra stranieri in arrivo da Bangladesh, India, Romania, Moldavia, Pakistan e qualche italiano, in accesso al pronto soccorso o in fase di ricovero.

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