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Assalì con un commando una pattuglia della polizia e uccise un agente: condannato all’ergastolo dopo 34 anni

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Oggi il Presidente della 1° Sezione della Corte d’Assise del Tribunale di Roma, al termine dell’udienza per il processo sull’omicidio dell’Agente Scelto della Polizia di Stato in servizio presso il Compartimento della Polizia Stradale “Lazio“, Giovanni Di Leonardo, dopo la riunione in camera di Consiglio, ha pronunciato una sentenza di condanna determinando nei confronti dell’imputato Fabrizio Dante la pena dell’ergastolo, nonché provvisionali risarcitorie immediatamente esecutive a favore delle costituite parti lese.

Al riguardo, il Pubblico Ministero, Dr. Amelio, alla luce delle indagini svolte dalla DIGOS, ha espresso grande soddisfazione per l’ eccellenza investigativa e la collaborazione offerta al proprio ufficio che ha saputo assicurare con tenacia e caparbietà nel corso di questi lunghi anni.

Erano le 1.40 del 1° maggio 1985, all’altezza del Km 24+800 dell’autostrada “Roma – Aquila”, quando l’attenzione dell’equipaggio dell’autoradio del Distaccamento Autostradale “Roma Est”, composto dall’Agente Scelto Giovanni Di Leonardo, capo pattuglia e dall’autista, Agente P.T., venne attirata dalla presenza, sulla carreggiata della A24 in direzione de L’Aquila, di una VW Golf ferma con il cofano motore sollevato. Poco distante dalla vettura vi erano due persone che, alla vista della pattuglia, fecero cenno agli agenti come per chiedere soccorso. Secondo la ricostruzione degli investigatori della  DIGOS appena l’auto della Polizia si fermò, una terza persona – sbucata improvvisamente sul lato destro della vettura di servizio – fece fuoco sul capo pattuglia con un arma di grosso calibro, mentre uno dei complici esplose un colpo contro l’autista che venne deviato dalla cerniera della giubba d’ordinanza.

Entrambi gli Agenti vennero poi estratti a forza dalla vettura, immobilizzati con le manette in loro dotazione e quindi fatti rotolare nella scarpata adiacente la carreggiata; gli assalitori si diedero alla fuga con la Golf e con la autovettura di servizio, poi abbandonata in una galleria poco distante, dileguandosi con le armi degli Agenti.

Poco dopo l’autista, risalito sulla sede stradale, riuscì a dare l’allarme. L’Agente Scelto Di Leonardo, che aveva richiesto di svolgere quel turno di servizio per poter festeggiare il 2° compleanno della figlia, che ricorreva proprio quel giorno, morì poche ore dopo nell’Ospedale di Tivoli per la gravità delle ferite riportate.

 In sua memoria è stata intitolata La Caserma della Sottosezione Autostradale “Roma Est- Lunghezza”.

Tutte le investigazioni svolte nell’immediato e nel corso degli anni successivi non hanno mai consentito l’individuazione dei responsabili. Le indagini furono riaperte nel 2014 allorché la DIGOS, che periodicamente d’ intesa con la Polizia Scientifica,  anche in relazione al costante sviluppo di nuovi ed efficaci metodi d’indagine, riesamina i c.d. “Cold Case” (ovvero  indagini irrisolte su gravissimi delitti che, sebbene datati non vengono mai abbandonati nel “dimenticatoio”), acquisì solidi elementi di responsabilità a carico dell’imputato. Le ipotesi investigative formulate sono state ampliamente accolte dalla Procura della Repubblica e il 2 ottobre 2017 DANTE Fabrizio è stato rinviato a giudizio dal G.U.P. del Tribunale di Roma Dr. Massimo Battistini, mentre il successivo 11 dicembre ha avuto inizio l’istruttoria dibattimentale.

Un importante risultato per gli uomini della DIGOS, il cui impegno prosegue, incessante, per identificare anche gli altri componenti del commando omicida.

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