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Atac si prepara alla fase 2: ecco come sarà prendere bus e metro nel post-Coronavirus

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Atac si prepara alla fase 2. Da un lato il servizio tornera’ ad un livello di offerta pre crisi. Dall’altro, pero’, con il mantenimento probabile dei distanziamenti sociali, si appresta a mettere in campo una task force di operatori per presidiare le corrette distanze dei passeggeri nelle fermate piu’ importanti. E’ quanto emerso questa mattina nel corso di una lunga e partecipata commissione Mobilita’ dedicata proprio alla fase 2. Per quanto riguarda le metropolitane e il servizio su ferro Claudio Scilletta, responsabile della divisione Metro di Atac, ha spiegato che “si stanno ipotizzando una serie di scenari. Aspettando le direttive del Governo sul distanziamento possiamo comunque gia’ dire che partiremo con l’offerta che avevamo a disposizione prima dell’emergenza. Sulle linee A, B e C ripristineremo il servizio normale per rendere disponibile la maggior offerta possibile. Nei prossimi giorni sono previsti degli stress test sulla gestione dei flussi e sui distanziamenti, evitando i flussi incrociati tra chi entra e chi esce”. Per quanto riguarda i mezzi in strada, Sabrina Bianco, responsabile della Divisione superficie di Atac, ha spiegato che saranno previsti controlli per garantire il distanziamento alle fermate. “Di certo non potremmo presidiarle tutte- ha chiarito- Ma stiamo individuando le fermate principali, oltre ai capolinea, per predisporre un presidio. Inoltre pensiamo ad un allungamento del servizio dell’orario di punta” (quindi piu’ mezzi, ndr). 

Atac e la fase 2, contapasseggeri 

L’analisi proseguira’ anche in forma tecnologica. Francesco Amendola, uno dei tecnici di Atac, ha aggiunto durante la commissione che l’azienda “sta gia’ effettuando una serie di analisi sui dati dei contapasseggeri che sono attualmente attivi su circa 600 mezzi e autobus, per capire quali linee portano piu’ passeggeri, e in quali orari, e quindi per rimodulare l’offerta. La stessa cosa- ha aggiunto- sara’ effettuata con i passeggeri in uscita dalle metropolitane. Stiamo anche pensando di analizzare i dati provienenti dagli operatori Telco (Telefonia) anche se in questo caso i dati non sono del tutto facili da interpretare”. (Agenzia Dire)

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