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Bambino morto sulla Colombo, scoppia la polemica sul presunto ritando dei soccorsi. E il 118 respinge le accuse

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Sulla tragedia avvenuta questa mattina in via Cristoforo Colombo adesso è polemica: ci si chiede se il bimbo di appena 10 anni sarebbe potuto essere salvato con un intervento più rapido da parte del 118.

Il presidente Codacons Carlo Rienzi è intervenuto dichiarando che “È intollerabile morire di traffico a Roma e se saranno confermati eventuali ritardi nei soccorsi legati alla viabilità in tilt, i responsabili dovranno risponderne dinanzi la legge. Si tratta di un episodio gravissimo per il quale la magistratura deve fare chiarezza. In tal senso presenteremo oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinchè accerti se il traffico congestionato sulla Colombo e la viabilità in tilt abbia in qualche modo contribuito a rallentare i soccorsi, e se il ragazzo si sarebbe potuto salvare qualora fosse stato trasportato in tempo in ospedale, aprendo una inchiesta per il reato di concorso in omicidio colposo”.

Ma a queste accuse replica Ares 118, che fa sapere che nonostante il grande traffico dovuto all’allestimento per la Formula E “L’ambulanza e l’automedica sono arrivate in sette minuti“, scortate dagli agenti della polizia municipale.

A bordo dell’auto, insieme al bambino, c’erano la mamma e la zia. Non appena il piccolo si è sentito male si sono fermate e hanno iniziato a chiedere aiuto ai passanti, fermando poi una pattuglia della polizia locale. Altre persone, tra cui un uomo che ha iniziato a chiedere se tra gli automobilisti in fila c’era un medico, hanno provato a dare aiuto. 

Non appena arrivato il personale del 118, i sanitari hanno provato in tutti i modi a salvare il bambino, che potrebbe aver avuto una crisi respiratoria: al piccolo è stato fatto un massaggio cardiaco per circa mezz’ora ed è stato usato il defibrillatore, ma è stato tutto inutile. Il corpo del piccolo, avvolto in una coperta termica, è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il bambino era già stato male la notte scorsa e la madre lo stava portando al Bambin Gesù per un controllo.

Per fugare ogni dubbio sulla tempesività dei soccorsi, la Procura di Roma, con il Pubblico Ministero Elena Neri, ha aperto un fascicolo indagine per il reato di omicidio colposo. 

Questa, intanto, la versione ufficiale della polizia municipale di Roma Capitale.

Alle ore 8,10 in Via Cristoforo Colombo, a circa 100 metri da Via Wolf Ferrari, un’auto con a bordo madre, figlio di anni 11 e zia che viaggiavano in direzione Roma, si fermava improvvisamente per un malore in atto del bambino per chiedere aiuto. Gli agenti del GPIT (Gruppo Pronto Intervento Traffico) della Polizia Locale di Roma Capitale, in servizio di viabilità nel vicino incrocio di Via Pindaro, accortisi di una criticità in atto, accorrevano a piedi sul luogo per accertarsi degli eventi in corso. Il personale si adoperava subito allertando i soccorsi e cercando nell’immediatezza anche un medico tra i cittadini fermatisi sul posto. Nel contempo, vista la gravità della situazione, il personale avvisava tutte le pattuglie presenti nelle zone limitrofe per rintracciare l’autoambulanza più vicina, che veniva intercettata in pochi secondi da alcuni agenti presenti sulla via Cristoforo Colombo, all’altezza di via di Casal Palocco. Il mezzo 118, scortato dai motociclisti di uno dei Gruppi speciali del Corpo, raggiungeva il posto in tempi brevissimi consentendo al personale medico di attuare le procedure di soccorso medico che purtroppo non davano l’esito auspicato.

Esprimo vicinanza ai familiari colpiti dal tragico evento e ringrazio il personale intervenuto, che, in una situazione di non facile gestione e dal triste epilogo, ha proceduto nell’immediatezza ad attivare tutte le procedure necessarie per prestare ausilio alla famiglia, dimostrando grande sensibilità e prontezza di iniziativa”, dichiara il Comandante Generale Antonio Di Maggio   

 

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