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Bonus sanificazione e mascherine: requisiti e come funziona il credito di imposta

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Bonus sanificazione

Il Bonus sanificazione è ufficiale, così come riportato nel decreto Rilancio presentato dal Governo per far fronte all’emergenza Coronavirus in Italia. Grazie a questo incentivo tutte le imprese, i lavoratori autonomi, gli enti non commerciali e gli enti religiosi riconosciuti civilmente possono usufruire di un credito di imposta del 60% per tutto l’anno per lavori di adeguamento degli ambienti di lavoro ma anche per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale come guanti e camici.

Con l’introduzione del bonus sanificazione e mascherine 2020 non sarà più necessario un decreto attuativo del Mef e del Mise, è l’Agenzia delle Entrate che ha realizzato un provvedimento per stabilire i criteri di applicazione. Il bonus sanificazione è nato in seguito alla pandemia da Covid-19, per questa misura il Governo ha stanziato un tetto massimo di 200 milioni di euro, ogni beneficiario potrà arrivare a massimo 60 mila euro di spese.

Bonus sanificazione 2020: cos’è e come ottenere il credito di imposta

Il credito di imposta del bonus sanificazione potrà essere usufruito nella prossima dichiarazione dei redditi o, in alternativa, ceduto ad altri soggetti. Inoltre si segnala che il credito collegato al bonus sanificazioni potrà essere utilizzato anche negli anni successivi, tuttavia il credito di imposta non può essere convertito in un rimborso.

Ma per cosa si può utilizzare il bonus sanificazione 2020? Lo strumento inserito nel Dl Rilancio può venir usato per la sanificazione degli ambienti di lavoro, per l’acquisto di prodotti come detergenti e disinfettanti, dispositivi di protezione individuale (DPI) come mascherine, guanti, visiere ma anche camici e tute di protezione, termoscanner, barriere e pannelli protettivi.

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